Gela. Una presunta evasione fiscale su una serie di acconti in denaro versati dagli acquirenti di diverse villette residenziali costruite negli ultimi anni in città. “Fu una scelta del consulente”. Sotto processo, così, è finito l’imprenditore Germano Trainito, tra i titolari dell’omonimo gruppo edile. L’imputato, affiancato dai suoi legali di fiducia, compreso l’avvocato Vittorio Giardino, si è difeso davanti al giudice Silvia Passanisi. “Si è trattato solo della scelta di un nostro consulente fiscale – ha precisato – ci fu consigliato di fatturare solo al momento della conclusione del rogito per il trasferimento della proprietà degli alloggi. Per questo motivo, le verifiche effettuate dalla guardia di finanza diedero quell’esito. Tutte le somme, però, sono state regolarmente fatturate per gli anni successivi e, in ogni caso, gli acconti sono stati versati per bonifico o assegno sui conti societari. Non abbiamo ricevuto nulla in contanti”. Una linea difensiva che è stata adottata anche dai suoi legali di fiducia che, fin dall’inizio, hanno contestato le accuse mosse all’imprenditore sia dai magistrati della procura che dai militari della guardia di finanza. Adesso, il dibattimento si avvia alla conclusione. La decisione potrebbe arrivare già alla prossima udienza del 21 settembre.