Gela. Tanti cittadini gelesi sanno che ho dedicato alla Villa Greca più attenzione e amore di quanto ne abbia mai riservato a qualcosa che non fossero i sentimenti più profondi. Tanto che, nel ricambiare a Luigi Greca gli auguri per l’imminente nuovo anno, gli ho confessato: «La tua Villa mi dà l’idea di come possa essere il paradiso». Per questo, lui mi ha sempre gratificato mettendomi al corrente di ciò che avviene nella Villa in fatto di eventi. In un precedente mio intervento ho parlato di un nutrito gruppo di bambini della scuola elementare Suor Teresa Valsè ospitato dalla famiglia Greca e degli straordinari effetti che quella visita alla Villa hanno avuto su di loro. Nonostante le brutture di ogni genere cui assistiamo quotidianamente, si riscontra tanta voglia di bellezza, cosa dimostrata dalle continue richieste da parte di scuole e associazioni di visitare l’incantevole sito di cui stiamo parlando. L’ultimo incontro ha visto protagonisti una classe della Scuola media Ettore Romagnoli e un gruppo di alunni del Liceo Scientifico, i cui commenti, al termine della visita, sono stati improntati alla meraviglia, allo stupore, all’interesse per la Storia luminosa di Gela raccontata da un Luigi Greca particolarmente ispirato.
In ogni occasione di incontro, Luigi Greca si è sempre dimostrato instancabile e contagioso nel sottolineare l’importanza di mettere al centro di ogni attività umana i sogni e la determinazione nel realizzarli. Ed è ciò che lui ha sempre fatto e continua a fare, anche se non si possa più dire che viva la verde stagione della giovinezza. Insomma, un esempio di come si può intendere l’eternità a cui, consapevole o meno, ogni uomo segretamente aspira. Ora so di altre scuole e associazioni che hanno già avanzato richiesta per visitare la Villa. E puntualmente, la famiglia Greca si dichiara sgomenta per il crescente interesse per la loro Villa, forse perché allo straordinario si fa anche l’abitudine. Mi sono concesso questa lunga premessa per raccontare qualcosa che ha dell’incredibile. Dico subito che ci sono cascato come un allocco, non per assolvermi, ma per sottolineare come l’amore possa talvolta farci vedere le cose in maniera, se non proprio distorta, almeno problematica. E sono stati per me momenti di autentico turbamento allorché ho guardato le cinque foto che Luigi Greca mi aveva fatto pervenire mediante WhatsApp: ritraevano gli alberi della Villa aggrediti da voraci fiamme. Non ho perduto un solo momento per saperne di più direttamente da Luigi Greca il quale, con la sua puntuale e amabile ironia, mi ha invitato a guardare con più attenzione le foto. Riguardo con più attenzione le foto, ma soprattutto rileggo le parole che le accompagnavano: «Incendi senza danni a Villa Greca. Abbiamo panorami unici». Il mistero era improvvisamente risolto. Pervaso di meraviglia, mi sono detto che quelle foto avrebbero già dovuto fare il giro del mondo per lo straordinario spettacolo prodotto dalle immaginifiche e sapienti mani della natura. Non ci sono parole che possano descriverlo. Dico solo che quelli che a me, sulle prime, erano sembrati incendi drammaticamente reali, non erano che prodigiose pennellate del rosso particolarmente acceso del tramonto che si incuneavano fin dentro i rami degli alberi infuocandoli di bellezza, di impareggiabile bellezza!
Grazie Rosario per il tuo bel commento alla mia provocazione sulla poca attenzione a quanto la natura ha donato alla nostra Bella Gela che ci continua a stupire per quello che ci da giornalmente.
Vogliamola sempre più bene …. se lo Merita.
Facciamo ognuno qualcosa per far sì che possiamo mantenere quando ci da la sua natura e la sua storia.
Ci ritornerà in abbondanza.
Pensiero infinito e concreto semplicita’ anche nell’affrontare temi complessi hanno condotto luigi vs un vero e proprio amore vs il luogo che ha dato i fondamentali al suo successo……bastano altre due tre risorse come lui che aggregandosi converterebbero parte delle brutture di questa citta in bellezza…..noi dovremmo solo saperli ascoltare