Gela. Ministero e Regione, nonostante i tentativi, non hanno dato alcuna possibilità di copertura del progetto. Un nuovo sistema di videosorveglianza in città è però ritenuto fondamentale, anzitutto dalle autorità e dai magistrati della procura. Monitorare le aree del perimetro urbano con un efficiente sistema di videosorveglianza, agevolerebbe le indagini e secondo gli esperti potrebbe disincentivare danneggiamenti e azioni criminali. A Palazzo di Città, dopo alcuni incontri con il prefetto di Caltanissetta, si sta vagliando la possibilità di intervenire con fondi dell’ente. Il progetto è da circa 900 mila euro e potrebbe essere coperto con stanziamenti delle royalties estrattive, incassati dal municipio. “E’ una possibilità che stiamo verificando – spiega il sindaco Lucio Greco – si è perso fin troppo tempo e sappiamo che avere un impianto di videosorveglianza è molto importante, così come hanno sempre spiegato le forze dell’ordine, i magistrati e tutte le autorità. Purtroppo, né dal ministero né dalla Regione sono arrivate risposte in grado di poter sbloccare fondi. Quindi, cercheremo di attingere dalle nostre risorse, valutando anche quelle delle royalties. Si potrebbe procedere con moduli e quindi gradualmente”.
Neanche la graduatoria del Ministero dell’interno, che aveva messo a disposizione fondi per sistemi di questo tipo, ha consentito di far passare il progetto. La precedente giunta aveva tentato presentando una progettazione da diversi milioni di euro, anche in quel caso non si riuscì ad ottenere nulla. Con una microcriminalità ancora molto attiva e un territorio da sempre sotto il pericolo mafioso, l’esigenza della videosorveglianza è stata sistematicamente rilanciata, anzitutto dai pm della procura.
sarebbe opportuno indagare su che fine ha fatto l’esistente impiantoi di video sorveglianza dove sono le telecamere viva la terra dei cachi