“Videosorveglianza obsoleta e pochi uomini sul territorio”, Confcommercio: “Serve una città normale”

 
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L'incendio devastò il bar "Belvedere"

Gela. Solo cinque unità in più al commissariato di polizia a fronte delle cinquanta tagliate nel corso degli ultimi anni e un sistema di videosorveglianza comunale che andrebbe del tutto rivisto, data l’obsolescenza. Per il presidente della sezione locale di Confcommercio Francesco Trainito “il saldo è negativo”. “Il presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta ha esposto con chiarezza e supportata dai dati oggettivi – spiega – i problemi di sicurezza in cui si trova il nostro territorio, ma il governo nazionale risponde mandando solo cinque poliziotti in più e dimenticando che alla città nel tempo sono state sottratte ben cinquanta unità”. Un monito che arriva dopo l’interpellanza della deputata nazionale Giusi Bartolozzi e la richiesta di interventi concreti sul fronte sicurezza avanzata dal segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice. Anche i dati forniti in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario non lasciano ben sperare. La presa criminale è ancora forte sul territorio cittadino.

“L’implementazione del sistema di videosorveglianza è una soluzione insufficiente, visto che lo stesso è stato abbandonato da oltre otto anni – aggiunge Trainito – ormai non più funzionante e a dir poco obsoleto. Per non parlare del fantomatico utilizzo della polizia municipale per il controllo del territorio, quando non riesce neanche a controllare Corso Vittorio Emanuele nelle tre ore di Ztl. La città ha bisogno di normalità, cosa che ad oggi sembra un obiettivo irraggiungibile. Auspichiamo che chi ci deve rappresentare nei palazzi del potere si comporti da cittadino gelese difendendo la propria terra”. Proprio le organizzazioni datoriali negli scorsi mesi hanno sostenuto la manifestazione pubblica per richiedere più attenzione sul fronte sicurezza. Sit-in scaturito dai gravi attentati incendiari subiti da diverse attività commerciali.

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