Accusato di bancarotta, Cassazione annulla per il titolare dell'azienda al centro dei controlli: nuovo appello

Gela. In appello, la condanna era stata a tre anni di reclusione, con l'accusa di bancarotta fraudolenta, patrimoniale e documentale. La Corte di Cassazione, però, ha deciso l'annullamento con rinvio per un imprenditore locale, titolare di un'azienda del settore metalmeccanico, finita al centro di una serie di attività investigative. Gli viene contestato di aver sottratto disponibilità economiche e strumentali, prima del fallimento, e di aver fatto sparire le scritture contabili di un periodo non inferiore a dodici anni. Accuse che la difesa, con il legale Joseph Donegani, ha contestato, rivolgendosi ai magistrati romani. I giudici hanno accolto e la Corte d'appello di Caltanissetta dovrà ritornare sulla vicenda. Secondo il legale, come ribadito nel ricorso, i magistrati di appello non avrebbero motivato su aspetti importanti, come l'entità dei beni eventualmente distratti, e non avrebbero condotto verifiche approfondite sulle scritture contabili e sulla loro sorte. Tutte ragioni che hanno convinto i giudici di Cassazione ad accogliere il ricorso, rinviando nuovamente alla Corte d'appello.