Vicini al popolo ucraino e contro ogni guerra, veglia a San Sebastiano
Gela. Pregare ed essere solidali, in silenzio e nel raccoglimento più profondo è l’invito che don Giorgio Cilindrello ha rivolto ai partecipanti alla veglia che si è tenuta venerdì sera presso la parr...

Gela.Pregare ed essere solidali, in silenzio e nel raccoglimento più profondo è l’invito che don Giorgio Cilindrello ha rivolto ai partecipanti alla veglia che si è tenuta venerdì sera presso la parrocchia San Sebastiano Martire.
Un’invocazione a disarmare i cuori, per non cedere alle logiche della violenza e della sopraffazione. È la preghiera, la lingua di Dio e strumento universale per dire no alla guerra che accomuna tutte le comunità cristiane del mondo, un’invocazione a Dio ma è anche una protesta. È un grido di dolore per i bambini che mai avrebbero dovuto conoscere questo orrore.
”La guerra non è solo inutile, immorale, ma diabolica. Pregare è quello che ora possiamo fare per non rassegnarci mai alla guerra”, spiega don Giorgio Cilindrello.
Intenzioni e auspici rivolte ai potenti del mondo, “affinché convertano le loro menti e i loro cuori aprano realmente le porte del dialogo e della diplomazia, agiscano per il bene effettivo della gente, soprattutto dei più poveri e indifesi”. Il momento di preghiera è stato fortemente voluto dai giovani della parrocchia, sempre più scossi dalla situazione di guerra che continua ad investire l’Ucraina, a cui hanno contribuito con poesie, disegni e slogan.
Le tante manifestazioni per la pace di questi giorni sono un segno inequivocabile di un anelito di bene davvero condiviso, oltre che di solidarietà diffusa.