Gela. Firmato a Roma il piano di riconversione e riqualificazione industriale che attua nella sostanza l’Area di crisi complessa.
Con l’allargamento del territorio oltre i confini locali, l’area si estende per oltre 50 chilometri e coinvolge anche altri comuni come Mazzarino, Vittoria, Caltagirone, Riesi, Caltanissetta e Piazza Armerina.
Con l’allargamento ad altri comuni l’Area di Crisi Complessa di Gela diventa la più critica d’Italia e di conseguenza anche la più attenzionata dal governo centrale in termini di investimenti. Sono 14 in tutta la nazione.
Il sindaco Domenico Messinese ed il vice, con delega all’Industria, Simone Siciliano, hanno illustrato questa mattina i prossimi passi.
Manifestazione d’interesse. Il 15 febbraio sarà pubblicato un bando di carattura internazionale che darà 30 giorni di tempo per presentare proposte di insediamento all’interno dell’area interessata nel settore infrastrutturale portuale, logistico, dei servizi e industriale in genere.
Aree Sin. Parte delle aree riconosciute sono state bonificate e sono pronte ad essere liberalizzate per l’insediamento di attività produttive. Ci sono già 13 aziende che hanno manifestato la volontà di accedere a quelle aree ricadenti all’interno dell’ex Asi. Il punto è quello di snellire l’iter burocratico.
Patto per il Sud. I 500 milioni di euro rientrano in questo accordo.
Disponibili 40 lotti per 228.49 mq2 all’interno dell’Asi e 25 lotti per 125.000 nell’area Nord 2.
Creazione di un Deposito Doganale a Sospensione d’IVA. Le imprese che investiranno avranno agevolazioni fiscali sulle assunzioni di disoccupati.
Nel protocollo c’è spazio anche per la Siracusa-Gela. L’ultimo lotto, il numero 9, da Ragusa a Gela, è senza finanziamenti e senza progetti esecutivi. Le opere infrastrutturali sono state però inserite in questo piano per cui al ministero diventerà priorità.
Asse portuale. Gela è stata inserita nel sistema portuale siciliano con Siracusa, Augusta, Catania, Pozzallo e Messina.