Via di Bartolo: il quartiere si trasforma in un viaggio nel tempo
Le tombe a cielo aperto sono tornate protagoniste grazie a un progetto di valorizzazione archeologica

Gela. Un’intera comunità ha risposto con entusiasmo e orgoglio all’inaugurazione delle tombe a cielo aperto di via di Bartolo, nel cuore della città antica. Un evento non solo culturale, ma profondamente partecipato dai residenti del quartiere, che si sono trasformati in protagonisti di una vera e propria rievocazione storica in chiave simbolica.
Per celebrare il recupero e la valorizzazione di uno dei tratti archeologici più suggestivi della città, gli abitanti di via di Bartolo hanno dato vita a una giornata che unisce passato e presente. La strada, solitamente silenziosa e appartata, si è trasformata in un percorso scenografico, arricchito da specchi, frasi evocative e decorazioni artigianali che abbelliscono il contesto urbano. Un “centro simbolico” è stato creato proprio al centro della via, come punto d’incontro tra storia, arte e comunità. In occasione dell’inaugurazione, i residenti hanno indossato abiti ispirati all’antica Grecia, dando vita a una piccola rievocazione che ha coinvolto anche i più piccoli del quartiere. Una celebrazione che ha inteso rendere omaggio alle radici elleniche di Gela,e al tempo stesso accendere i riflettori su un patrimonio che, per anni, è rimasto in ombra. Le tombe a cielo aperto, riportate alla luce grazie a un intervento congiunto della Soprintendenza ai Beni Culturali e del Comune di Gela, rappresentano una testimonianza rara della vita e delle sepolture nella Gela antica. La loro valorizzazione non è solo un’operazione di tutela, ma un’opportunità per rilanciare il turismo culturale in città e favorire un legame più profondo tra i cittadini e il loro patrimonio.
«Abbiamo voluto che questa inaugurazione non fosse solo un taglio del nastro, ma un momento vissuto dalla comunità – ha dichiarato Paolo Giannone, residente del quartiere -Qui non si tratta solo di tombe antiche, ma di memoria viva. I residenti hanno saputo interpretare tutto questo con entusiasmo, trasformando la via in un museo a cielo aperto».
Un’esperienza che ha emozionato cittadini presenti e che lascia intravedere un nuovo modo di vivere l’archeologia urbana: dal basso, attraverso la partecipazione e l’amore per le proprie radici.
Le tombe di via di Bartolo sono ora visitabili, e la speranza è che questa iniziativa diventi un modello replicabile in altri quartieri della città.