Vertice Pd sul caso Ascia, ieri il tentativo di chiarimento: Di Cristina media ma i consiglieri preferiscono aspettare

 
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Gela. “E’ stata una riunione vera. Abbiamo esposto al presidente Alessandra Ascia le nostre perplessità rispetto al caso della firma sulla mozione di sfiducia dei grillini. Tutto questo può capitare solo in un partito reale, dove esiste un confronto”.

I democratici rimangono “freddi”. Il segretario cittadino del Pd Peppe Di Cristina cerca di stemperare tutte le polemiche degli ultimi giorni, partite dalla firma, apposta dal presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia, sulla raccolta firme che i grillini hanno avviato prima di presentare la mozione di sfiducia al sindaco Domenico Messinese. Una scelta che non è affatto piaciuta al resto del partito. “Ho esposto le mie ragioni – dice proprio la democratica Alessandra Ascia – quella firma non rappresenta un sostegno al Movimento cinque stelle ma solo un messaggio che ho voluto lanciare ad una giunta, fin troppo assente nei rapporti con il consiglio comunale. E normale che in un partito si possa discutere o avere posizioni differenti”. Di certo, però, nonostante il tentativo di ricucire gli strappi, tra i consiglieri democratici e il presidente dell’assise civica sembra rimanere una certa diffidenza, perlomeno politica. In prima battuta, in base a quanto emerge, si cercherà di valutare la legittimità della richiesta di revoca del presidente Ascia depositata dai consiglieri Carmelo Casano, Giuseppe Guastella, Giovanni Panebianco e Cristian Malluzzo. Qualora la proposta dovesse arrivare in aula, i consiglieri del Pd la valuteranno. Insomma, non sembra emergere un appoggio incondizionato al presidente Alessandra Ascia. I consiglieri presenti alla riunione hanno scelto di non commentare l’esito del vertice convocato dal segretario cittadino Peppe Di Cristina. Alla riunione, c’erano anche il segretario provinciale Giuseppe Gallè, il deputato all’Ars Giuseppe Arancio ma anche Giacomo Gulizzi e Miguel Donegani. Il capogruppo Vincenzo Cirignotta, Romina Morselli, Salvatore Gallo e Carmelo Orlando, inoltre, avrebbero espresso molte perplessità anche rispetto alle recenti dichiarazioni rese proprio da Alessandra Ascia che, nel commentare le ultime vicende e gli attacchi nei suoi confronti, ha sollevato il sospetto di “atteggiamenti antifemministi” tra i banchi del consiglio comunale. In sostanza, tra le motivazioni alla base della presentazione di una richiesta ufficiale per la sua revoca ci sarebbero anche quelle di chi non gradirebbe la presenza di una donna alla guida dell’assise civica. Una posizione che avrebbe lasciato non pochi dubbi, soprattutto all’interno del gruppo consiliare democratico. “Il nostro obiettivo – conclude il segretario Di Cristina – deve essere chiaro a tutti. Questo sindaco e questa giunta vanno sfiduciati”. 

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