Gela. Sembrava inevitabile ma così non è stato, almeno per ora. Nella vertenza dei lavoratori Sudelettra è stato stoppato il licenziamento e arriva la cassa integrazione straordinaria, prevista per l’area di crisi complessa. Altri sei mesi, questo riporta l’accordo raggiunto dai sindacati del comparto metalmeccanico e dai vertici della società lucana. Sul finire dello scorso anno, si era riaperta la vicenda, con la comunicazione dei licenziamenti per ventisette dipendenti del cantiere locale. Sudelettra intende smobilitare, in assenza di nuove commesse di lavoro soprattutto nell’indotto Eni, nel cui ambito ha operato per anni. I responsabili societari, in più occasioni, hanno fatto rilevare che mancano margini di manovra senza poter impiegare i dipendenti. Le sigle sindacali di Fiom, Fim, e Uilm, si sono subito opposte al licenziamento ed è partita la trattativa, ora conclusa in sede di ufficio provinciale del lavoro. Mentre al Senato sembra sfumare la mobilità in deroga (strumento che in questi anni ha avuto notevole attuazione per i lavoratori del sito locale), nella vertenza Sudelettra è stata ratificata la cassa integrazione per gli operai della società. Un’intesa sostenuta dai segretari Orazio Gauci, Alessio Pistritto e Nicola Calabrese.
Il licenziamento scongiurato (per gli operai Sudelettra non è la prima volta che accade), per ora pare possa incidere anche sulle sorti del cantiere locale, anche se per una ripresa vera servirebbero nuovi appalti.