Gela. Il rischio di dover restituire circa 780 mila euro, somme risalenti a programmazioni regionali degli scorsi anni, sembra poter rientrare. Nelle ultime settimane, però, è iniziata un’interlocuzione tra i tecnici del Comune e quelli della Regione. Da Palermo, ci sono state richieste di verifica su possibili “buchi” nella rendicontazione di un finanziamento, che in passato è stato utilizzato per interventi nella Riserva orientata Biviere. Soldi concessi dall’Unione Europea e poi trasferiti al Comune, che rientrava tra quelli finanziati. Pare che l’ipotesi di un’eventuale restituzione dell’intera somma possa essere stoppata. Negli ultimi giorni, i funzionari del municipio hanno risposto alle richieste dei tecnici regionali, che avrebbero indicato i passaggi da seguire per completare la rendicontazione delle somme spese, superando i dubbi. A giugno, la Corte europea ha imposto alla Regione Sicilia una decurtazione di fondi per 380 milioni di euro, generata da carenze nei controlli e nella rendicontazione di progetti che vennero finanziati in passato.
“Sono stato informato – dice Emilio Giudice della Riserva Biviere – quei fondi sono stati spesi per intero, in progetti che hanno riguardato la riserva. Tutto è stato fatto in assoluta regolarità. Pare che i dubbi siano emersi a causa della mancanza di documenti su alcune spese sostenute. C’è stata una diversa gestione delle piattaforme telematiche che vengono usate per rendicontare tutte le spese nei progetti finanziati con i fondi dell’Unione Europea. Ne ho parlato con l’assessore comunale al ramo e con i tecnici del Comune, che starebbero provvedendo a rispondere alle richieste della Regione. Inizialmente, dal Comune non erano arrivati riscontri alle missive della Regione. Vanno recuperati i necessari atti. Quando si opera con finanziamenti europei, tutto deve essere rendicontato con precisione, altrimenti si può andare incontro a rischi seri, come l’obbligo di restituire le somme ricevute, nonostante siano state effettivamente spese nei progetti previsti”.