Gela. Verifiche su un arco temporale di sei anni: i funzionari comunali, infatti, hanno avviato una serie di accertamenti per meglio comprendere la percentuale di cittadini che non è ancora in regola con il pagamento della tarsu, l’imposta sui rifiuti.
Non a caso, sono già stati definiti circa diecimila ruoli suppletivi che giungeranno nelle case di altrettante famiglie ancora non in regola.
Un tentativo di stanare gli evasori e, inoltre, far adeguare alle nuove tariffe coloro che non hanno ancora pagato quanto dovuto. L’attività è stata avviata insieme agli operatori di Equitalia e, per competenza, con quelli della Serit. In base ai calcoli effettuati dai tecnici del settore comunale tributi, oltre mezzo milione di euro potrebbe essere riscosso qualora l’intera procedura andasse in porto.
Da tempo, la questione tarsu è diventata centrale anche nel dibattito politico interno al consiglio comunale. La scelta definitiva, almeno per l’anno che sta concludendosi, è stata quella di lasciare praticamente invariate tutte le tariffe legate alle diverse fasce di reddito. Un provvedimento assunto dalla giunta comunale retta dal sindaco Angelo Fasulo, approvato in aula consiliare, e scaturito dagli ultimi mutamenti della normativa nazionale in materia.
I ruoli suppletivi già emessi dagli uffici sono comunque esecutivi e, di conseguenza, arriveranno ai rispettivi destinatari. In questo modo, si cercherà di ampliare la portata delle riscossioni e adattarla alle tariffe formalizzate in consiglio comunale. Il punto di partenza rimane l’anno fiscale 2007: i tecnici comunali, inoltre, hanno effettuato verifiche fino all’anno di riferimento 2012. In questo modo, gli accertamenti raggiungeranno non solo gli evasori totali ma anche coloro che hanno versato meno di quanto effettivamente previsto.
Dal prossimo anno, invece, le modalità di pagamento dell’imposta dovrebbero nuovamente variare sempre con riguardo a quanto deciso a Roma a livello di attività parlamentare. Intanto, la cifra fissata dai tecnici di Palazzo di Città tocca quota cinquecentocinquantamila euro, comprendendo le possibili more da versare per chi non fosse ancora in regola: oltretutto, sono stati conteggiati i plausibili arrotondamenti fiscali. Adesso, spetterà ai cittadini interessati rispondere alle contestazioni e alle richieste di messa in regola. L’ultima conferma è arrivata con una determina firmata proprio dal dirigente del settore comunale tributi.