Gela. La richiesta di intervento è partita da un residente della zona, Emanuele Baccano. Diverse settimane fa, nel tratto al largo di Montelungo, aveva accertato la possibile presenza in mare di un ordigno bellico. La capitaneria di porto, come abbiamo riferito ieri, ha organizzato le attività di verifica, con i sommozzatori. E’ stato accertato però che non si trattava di un ordigno. Sono stati rilevati diversi tubi e resti metallici di vecchie casse per munizioni.
Non è stato necessario far scattare il protocollo di sicurezza né far brillare eventuali ordigni. Baccano, a sua volta, è un sub e alle prime avvisaglie di eventuali resti bellici ha subito dato comunicazione ai militari della capitaneria.