Gela. Avevano esploso colpi di pistola contro l’abitazione di un giovane con precedenti penali.
Ordine d’arresto dei carabinieri per Igland Bodinaku, 24 anni, e Antonio Radicia, 29 anni, ben noti alle forze di polizia per i numerosi precedenti (soprattutto nel caso di Bodinaku).
Devono rispondere in concorso, di minaccia aggravata dall’uso di armi da sparo, esplosione di colpi di arma da fuoco in luogo pubblico e porto ed uso di arma da sparo in luogo pubblico.
I carabinieri indagavano sull’esplosione di diversi colpi da fuoco avvenuta la sera del 3 aprile scorso, all’indirizzo del portone dell’abitazione di Graziano Gaspare Romano, 23 anni, in via Ivrea. In quel pomeriggio Romano e i due arrestati avevano scatenato una rissa nella quale Romano aveva la peggio, procurandosi lesioni varie al volto ed al capo. In seguito all’aggressione, la vittima si recava spontaneamente al pronto soccorso del Vittorio Emanuele riferendo ai sanitari di essere rimasto vittima di un incidente domestico, mentre nella stessa serata Bodinaku e Radicia, a bordo di uno scooter, tornavano in via Ivrea dove sparavano alcuni colpi di pistola al portone di Romano.
La vendetta di Romano arrivò tre mesi dopo, il 14 luglio, quando tentò di uccidere, esplodendo tre colpi d’arma da fuoco, l’albanese Bodinaku, che si si trovava affacciato alla finestra del suo appartamento di via Minardi. Romano venne arrestato dai carabinieri in flagranza di reato, e la pistola semiautomatica calibro 8 mm utilizzata per l’agguato sequestrata. Le immagini delle telecamere dei sistemi di videosorveglianza hanno aiutato i magistrati ed i carabinieri a risalire ai due arrestati.
Bodinaku era già in carcere a Caltagirone mentre Radicia è stato rintracciato presso la propria abitazione e successivamente tradotto presso il carcere di Gela.