Gela. I rapporti tra il sindaco Domenico Messinese
e il segretario generale dell’ente comunale Pietro Amorosia sono molto tesi, oramai da diverse settimane.
La revoca dell’incarico. Ora, interviene l’Autorità nazionale anticorruzione. Il presidente Raffaele Cantone ha inviato una deliberazione ufficiale, indirizzata anche al primo cittadino. Viene completamente bocciata la revoca dell’incarico di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, decisa da Messinese che ha fatto un passo indietro, depennando l’incarico assegnato due anni fa allo stesso Amorosia. Per Cantone, quella revoca avrebbe “un fumus di intento discriminatorio, con conseguente inefficacia dell’atto”. In sostanza, ad agosto, il sindaco ha firmato un provvedimento, con il quale sono stati revocati alcuni incarichi ad Amorosia, a cominciare da quello di responsabile della prevenzione della corruzione in municipio. Per il segretario generale, però, la decisione sarebbe solo una ritorsione, dopo il parere negativo rilasciato rispetto ad un atto che il sindaco avrebbe voluto adottare nell’ambito della riorganizzazione degli uffici comunali. Così, Amorosia ha scritto all’Autorità nazionale anticorruzione che, adesso, dà trenta giorni all’amministrazione comunale per revocare la decisione. In realtà, il caso era stato sollevato anche dai capigruppo di Pd e Megafono, Vincenzo Cirignotta e Sara Bonura, che attraverso un’interrogazione hanno scelto di chiedere le ragioni di quanto accaduto. Amorosia, nella sua nota indirizzata all’Anac, ha richiamato anche il diniego, arrivato dal sindaco, che non gli avrebbe permesso di svolgere funzioni nel Comune di Mirabella Imbaccari, nonostante la riduzione delle funzioni. Insomma, uno scontro non troppo latente che è culminata nella richiesta di Messinese di chiudere anticipatamente il rapporto con Amorosia. Il segretario generale, però, ha rifiutato la proposta di recesso anticipato. Cantone, al momento, dà ragione al segretario generale.