"Valuto assessori sul lavoro e non per il partito", Di Stefano: "Oiv? Non fu scelta Mpa"
Difficilmente i lombardiani e il “modello Gela” del sindaco Di Stefano potranno andare avanti insieme fino alla scadenza del mandato. Però, in questo periodo, un divorzio consensuale non pare la pista più battuta
Gela. Per i civici che sostengono il sindaco Di Stefano e sono il gruppo di riferimento del primo cittadino, non è una questione di vita o di morte politica, tutt'altro. Il caso Mpa ha sicuramente lasciato il segno pure nei ranghi di “Una Buona Idea” ma si preferisce, in questa fase, dare priorità a stabilizzare i rapporti interni alla maggioranza: le regionali diventeranno di certo “materiale” per accendere più di qualche faro ma il tempo da questo punto di vista aiuta a diluire i pensieri. Gli stessi civici, i dem e i pentastellati, sanno bene che il “modello Gela” potrà dare risposte amministrative solo con il bilancio stabilmente riequilibrato approvato e dando garanzie, tra gli altri aspetti, ai lavoratori Ghelas. Ragioni che inducono a concentrarsi proprio su questi temi. Il sindaco, però, i lombardiani vuole incontrarli. “E' giusto che ci sia un incontro – sottolinea – l'ho chiesto io e l'hanno chiesto anche loro. Ci siamo sentiti in questi giorni e la prossima settimana dovremmo vederci”. Come ha più volte fatto intendere, Di Stefano non persegue la strada dell'epurazione immediata a tutti i costi. I lombardiani, ora in “Grande Sicilia”, sono nel centrodestra e hanno rivendicato il loro ruolo nell'elezione del presidente del Libero Consorzio Tesauro, forzista voluto dal deputato regionale Michele Mancuso. Sempre gli autonomisti stanno nella giunta del sindaco, che a tutto guarda fuorché al centrodestra. “Non c'è dubbio che le priorità sono il bilancio e la Ghelas – dice inoltre il sindaco – gli assessori, ritengo, vanno giudicati per il lavoro svolto e non per le tessere di partito. Con l'Mpa è doveroso fare un incontro”. Tiene inoltre a sottrarre dal calderone delle scelte di partito, quella che lo scorso anno portò a indicare la dirigente scolastica Viviana Aldisio tra i componenti dell'Organismo indipendente di valutazione. Per tanti, fu una decisione in chiave Mpa. “L'incarico nell'Oiv non ha nulla a che vedere con l'aspetto Mpa – precisa Di Stefano – gli autonomisti non mi hanno chiesto nulla. Prima, avevo scelto l'avvocato Anna Comandatore, ma non è stato possibile finalizzare la nomina. Poi, io stesso ho sottoposto il nome della dirigente Viviana Aldisio ed è stato condiviso da tutti. Non fu un'indicazione dell'Mpa. E' stata una decisione politica ma rispetto a un incarico prettamente tecnico”. Difficilmente i lombardiani e il “modello Gela” del sindaco Di Stefano potranno andare avanti insieme fino alla scadenza del mandato. Però, in questo periodo, un divorzio consensuale non pare la pista più battuta, senza prima varcare la soglia dell'approvazione degli atti finanziari, anche se gli esponenti Mpa non hanno rappresentanze all'assise civica ma solo nel governo cittadino.
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