La sala era gremita da giocatori compulsivi che attendevano trepidanti la sequenza di numeri da segnare sulla cartella.
Qualcuno – il giocatore acrobata – per l’occasione trasformatosi in giocoliere, lanciava in aria le cartelle perché la dea bendata scegliesse ancora lui.
Tutti tiravano la giacchetta alla dea bendata, “scegli me, stavolta tocca a me!”.
D’un tratto, dalla porta principale, una nube avvolgeva SuperSimo , era arrivato in mezzo a loro ed era arrivato fin lì per il bene della città.
“Io sono SuperSimo! L’uomo della green refinery, l’uomo della differenziata e ora anche l’uomo Ghelas. Il vincitore del premio “Uno per Ghelas, tutti per Ghelas” è Vincenzo Romano” .
Bene. Bingo chiuso.
Ora, è notorio anche ai sassi ormai che la Ghelas Multiservizi è, di fatto, una società municipalizzata, lottizzata dalla politica da quando Ridge e Brooke esistono. Quindi, praticamente da sempre.
Però, stavolta no eh! SupeSimo ci fa sapere che, intanto, il vincitore del bingo non arriva in alcun modo da accordi politici, ma è il frutto di un’estenuante ricerca del più competente esperto di “utilities”che – come sappiamo – stanno alla Ghelas Multiservizi come un calzino bianco in bella vista sotto un vestito di Armani. SuperSimo, vorrebbe – di grazia – spiegarci come solo lei sa fare, quindi senza giri di parole, da quando la Ghelas Multiservizi ha a che fare con le competenze che lei ha ritenuto di riconoscere al vincitore del concorso “Uno per Ghelas, tutti per Ghelas”? E già che c’è, potrebbe raccontarci come si sposa il curriculum del vincitore con il ruolo che gli è stato assegnato dato che Lei non fa che dire che l’ha scelto solo per quello?
Sì, so già che sta pensando alla parola “tecnico”. Questa parola le piace un sacco.
La usa quando deve tracciare col fuoco la linea distintiva tra Voi e il passato, come a dire, “loro” facevano accordi, noi abbiamo rotto col passato e scegliamo solo tecnici, lo facciamo per “voi”. Noi siamo il nuovo, l’acqua benedetta che vi purifica dai peccati originali e i nostri tecnici – se serve – sapranno anche aggiustarvi la perdita del tubo in cucina. Sanno far tutto. Sanno esser tutto, come noi”.
Di quale rottura col passato parlate? Di quale mancanza di accordo andate disquisendo se, a piè teso, il vincitore di questo concorso si aggiudica il premio senza alcuna preselezione? No, perché io , con tutta la buona volontà illuminata del caso, non riesco proprio a immaginarvi ad esaminare e studiare curricula vitae di potenziali tecnici. Quindi, delle due l’una, o il vincitore è in realtà una creatura soprannaturale che sa far tutto e quindi sa occuparsi e conosce indistintamente “utilities”, “logistica”, “imprenditoria”, “legge” e , appunto, servizi attinenti alla Ghelas, e se cosi fosse non dobbiamo perder tempo a proporlo al Presidente della Repubblica per insignirlo di una qualche onorificenza; oppure la sua vittoria al concorso “Uno per Ghelas, tutti per Ghelas” è solo una propagine di quanto andate condannando del passato: l’accordo politico.
Va bene SuperSimo, accordo politico-tecnico.
PS. Però, oltre il nome di SuperSimo e del vincitore, manca ancora il nome del consigliere con il quale sindaco e vicesindaco hanno inteso dialogare per decretare la vittoria dell’amministratore Romano.
Sarebbe così poco tecnico aver fatto tutto da soli, suvvia!