PALERMO (ITALPRESS) – Innovazione, investimenti, ricerca, internazionalizzazione e dialogo con gli studenti. Questi gli obiettivi, il programma per il nuovo anno accademico dell’Università degli Studi di Palermo. Traguardi importanti sono stati raggiunti negli anni passati, ma adesso serve una sterzata decisiva per far sì che l’Ateneo diventi sempre più centrale nella vita della comunità. “L’Università non è solo studio e apprendimento – ha detto la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, presente alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2021-2022 -. E’ crescere insieme, come individui e come comunità, attraverso il dialogo e il confronto quotidiano tra studenti, docenti e società. I nostri Atenei sono da sempre incredibili incubatori di idee, immaginazione, creatività”. Nella sala del teatro Politeama, a Palermo, gremita di esponenti politici, militari e accademici, Casellati ha poi proseguito: “L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha dimostrato plasticamente quanto il futuro dell’umanità sia nelle mani del progresso scientifico. In risposta alla pandemia si è realizzata una rete globale di centri e progetti di ricerca che in tempi record ci ha offerto risultati sorprendenti sia sul terreno della vaccinazione, sia su quello delle terapie anti-Covid. Tanti sono i successi internazionali raggiunti grazie all’Italia. Laboratori e poli di ricerca delle Università, come Palermo, sono stati in prima linea accanto ai migliori centri internazionali nella corsa al vaccino e nella sperimentazione di nuovi test diagnostici e protocolli assistenziali”.Anni di successi per l’Ateneo palermitano che si appresta a ricevere anche fondi dal Pnrr per cercare di ammodernare anche i propri locali aprendoli in maniera più forte verso la tecnologia: “Il Pnrr costituisce una grande occasione di rilancio delle Università destinando 10,63 miliardi di euro al loro sviluppo. Risorse che alimenteranno le funzioni strategiche dei nostri Atenei, perchè dare fiducia alla scienza, alla ricerca, alle ambizioni, all’intelligenza e alla creatività delle nuove generazioni significa porre le fondamenta di un Paese più forte, competitivo e ricco di opportunità”. Grande soddisfazione anche da parte del neo rettore dell’Ateneo, Massimo Midiri, che con passione ed entusiasmo vuole vedere l’Università diventare un polo della ricerca e dell’innovazione, anche grazie a saperi e conoscenze che rivengono da altri Paesi: “Questa università vuole investire sul modo del lavoro creando link con le aziende, la laurea deve diventare l’anticamera del lavoro – ha detto Midiri -. Dobbiamo aiutare i ragazzi a fare imprese, permettere loro di lasciare in Sicilia i brevetti, creare nuovi spin off: l’università può metterci del suo per aumentare questo concetto di lavoro e neoimprenditorialità che rappresenta la vera sfida. Mi piacerebbe che la nostra diventasse una Università ‘europeà al centro del Mediterraneo, che possa rappresentare la caratteristica di una grande città europea come lo sono Valencia o Barcellona. L’internazionalizzazione diventerà uno degli aspetti più importanti. Tra cinque anni vorrei un’università rifunzionalizzata in chiave digitale e aumentata nei servizi”. Infine, Midiri, nel corso del suo discorso si è anche soffermato sulla possibilità di un nuovo Policlinico: “Il rilancio del rapporto dell’Università di Palermo con le Imprese non può prescindere, oggi, dalla presenza attiva in ambiti strategici quali quelli della salute, inclusa la possibile produzione dei vaccini – ha aggiunto il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo -. Stimolati da esperienze del passato, ma soprattutto fiduciosi nelle capacità del nostro presente, abbiamo l’ambizione di consolidare il nostro ruolo di protagonisti della ricerca mondiale sui vaccini, su farmaci e terapie innovative e sulla diagnostica, sulla base dei progetti offerti dal Pnrr. Il più importante intervento di prospettiva è l’individuazione, in accordo con il Comune di Palermo e grazie alle risorse che potranno essere messe a disposizione dalla Regione Siciliana, di un’area libera e adeguata alla realizzazione di un nuovo Policlinico Universitario, con specifica vocazione assistenziale e di ricerca clinica, soprattutto negli ambiti a più alta intensità di cura”. “Il nuovo Policlinico dovrà configurarsi come un edificio a blocco unico di elevata qualità architettonica e tecnologica per accogliere tutte le innovazioni dell’edilizia ospedaliera e per stimolare la riqualificazione dell’area urbana su cui sorgerà – ha aggiunto Midiri -. Accanto a tale intervento, si dovrà prevedere la contestuale trasformazione dell’attuale sede del Policlinico in un Campus Medico a prevalente vocazione educativa e, in parte, anche di accoglienza dei parenti dei pazienti, migliorando dal punto di vista edilizio e tecnologico gli edifici e gli spazi aperti. Questi interventi potranno anche stimolare la rigenerazione di tutta l’area urbana interessata dalla loro realizzazione, per concorrere ad un progetto integrato di Palermo ‘Città della Salutè”.(ITALPRESS).