Un’azione a colpi di arma da fuoco, Curvà ancora a giudizio: già condannato per fatti analoghi

 
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Gela. E’ già stato condannato, in via definitiva, per gli spari contro un’abitazione di via Annibal Caro, in pieno giorno. L’accusa iniziale di tentato omicidio venne derubricata in minaccia aggravata. Per Giuseppe Benedetto Curvà, poi coinvolto nella maxi inchiesta “Ianus”, c’è un altro giudizio da sostenere e sempre per fatti analoghi. Davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, deve rispondere di una vicenda che anticipò di circa una settimana quella per la quale è già stato condannato. Ci furono infatti altri spari, dei quali è accusato ancora una volta Curvà, rappresentato dall’avvocato Giovanni Lomonaco. Il difensore ha preannunciato l’intenzione di produrre le sentenze già emesse per gli spari via Annibal Caro. In aula, si tornerà il prossimo ottobre.

Lo stesso Curvà era a giudizio, in un altro procedimento, pure per presunte minacce rivolte a uno dei testimoni oculari, che per il caso di via Annibal Caro avrebbe assistito all’azione a colpi di arma da fuoco.

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