Una torre che si erge su uno sperone roccioso, ecco dove trovare l'imponente struttura che si affaccia sul mare
A Gela, la Torre di Manfria del XVI secolo svela difesa costiera, segnalazioni militari e una leggenda misteriosa.
Nel cuore della costa di Gela, la Torre di Manfria si erge su uno sperone roccioso ormai iconico: un faro silenzioso che racconta la storia di un sistema difensivo voluto nel XVI secolo per proteggere la Sicilia dai pirati barbareschi. Camillo Camilliani, architetto militare fiorentino, ricevette l’incarico dal Parlamento Siciliano su impulso del viceré Marcantonio Colonna: nacque così un complesso di torri e bastioni, tra cui la Torre di Manfria, che dominava il Golfo di Gela. La sua posizione strategica, con vista su Butera, Falconara e Gela stessa, ne fece un avamposto impenetrabile.
L'architettura militare e le sue funzioni
La Torre di Manfria è un’imponente struttura a pianta quadrata, alta circa 15 m e dotata di due piani comunicanti: al piano terra erano custodite cisterne, polvere da sparo, legna e armi, mentre al primo piano si trovavano gli alloggi dei tre “torrari” sotto la guida di un caporale. La terrazza superiore ospitava l’artiglieria ed era anche punto di trasmissione di segnali, con fumo di giorno e fuoco di notte, verso altre torri costiere, come Falconara e i padri Cappuccini.
Nel primo quarto del XVII secolo, la torre fu oggetto di un ampio restauro promosso dal viceré Pedro Girón, duca di Osuna, che le conferì l’aspetto attuale. Gli archivi della Deputazione del Regno di Sicilia indicano che nel XVIII secolo la guarnigione contava quattro soldati e un sovrintendente, spesso un cavaliere residente a Terranova (l’antico nome di Gela).
Oggi: controllo visivo, patrimonio e leggenda
Ancora oggi, la Torre di Manfria domina il paesaggio del golfo: visibile da Gela, Butera e Falconara, è privata ma conserva un discreto stato di conservazione, anche se la terrazza mostra segni di usura. L'accesso originario avveniva tramite una scala retrattile, sostituita nel 1805 da una scala in muratura che ancora oggi permette di salire fino in cima.
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