Una storia tutta da raccontare | Acquaviva Platani e l’origine che affascina gli storici

Acquaviva Platani: dai resti neolitici al casale arabo, fino al salato fiume Platani, scopri i suoi segreti millenari.

A cura di Redazione
30 giugno 2025 11:00
Una storia tutta da raccontare | Acquaviva Platani e l’origine che affascina gli storici - Foto: Davide Mauro/Wikipedia
Foto: Davide Mauro/Wikipedia
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Il borgo

Acquaviva Platani, noto anticamente come “Aqua Viva” per le sue abbondanti sorgenti, custodisce millenni di storia nei suoi terreni, dalle tombe neolitiche alle vestigia romane, fino al casale arabo Miknas e al vicino fiume Platani. È un borgo dove la storia si infiltra in ogni pietra e sorgente, da quando il principe Francesco Spadafora lo fondò nel 1635, fino all’infanzia vissuta tra queste colline dal Premio Nobel Salvatore Quasimodo. 

Storia, cultura e paesaggio

Acquaviva Platani è uno di quei comuni che mostrano origine neolitiche, come dimostrano le tombe a rannicchiamento in contrade Vignazze, Solfara, Cubuluni e Corvo, e una tomba a tholos in contrada Santa Margherita. Resti di un'antica “massa” romana, pavimentata a mosaico, confermano la presenza imperiale. Il nome arabo Miknas, passato poi a Feudo Michinese, rivela una presenza islamica che ha lasciato tracce anche nelle sepolture locali. La fondazione ufficiale come “Aqua Viva” avvenne nel 1635 per volontà del principe Spadafora, ma già un secolo dopo il feudo passò a diverse famiglie nobili, fino a ottenere nel 1687 il titolo ducale di “Duca di Acqua Viva”. 

Torre dell'orologio
Miceli vincenzo/Wikipedia
Torre dell'orologio

La geografia del borgo è strettamente legata al fiume Platani, chiamato Alico dai Greci per il suo sapore salmastro, e Iblâtanu dagli Arabi, un corso d’acqua lungo oltre 100 km che disegna i confini e la vita del territorio. Oggi le coltivazioni di grano, olive, pistacchi e mandorle vivono sulle stesse terre che videro sorgere insediamenti neolitici. Il borgo ha saputo trasformarsi da feudo agricolo a meta turistica rurale, valorizzando eventi religiosi come la processione di San Giuseppe, le “tavolate dei vicchiareddri” e la singolare “Breccialfiorata” del Corpus Domini.

Curiosità

Davvero insolita è la presenza della solfara Porcheria, miniera attiva dal 1839 ai margini del paese. Gli abitanti, come i pastori descritti da Quasimodo, raccontano che un tempo il fiume Platani portava con sé conchiglie e pietre saline, rendendo le acque di Acquaviva dolcemente salate, un fenomeno unico che spiega l’antico nome Alico e l’appellativo “Aqua Viva”

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