Gela. Nel febbraio di un anno, il giudice penale del tribunale aveva deciso per l’incompetenza territoriale, trasmettendo gli atti ai pm della procura di Milano. La vicenda giudiziaria riguarda una presunta truffa, che sarebbe stata messa in atto da un broker, che in quella fase operava per un istituto di credito, con sede anche in città. L’operatore è stato nuovamente rinviato a giudizio, anche dal gup del tribunale di Milano. Il dibattimento nei suoi confronti dovrebbe partire il prossimo novembre. Si sarebbe appropriato di gran parte dei 155 mila euro affidatigli da due coniugi, che sottoscrissero l’adesione ad uno strumento finanziario. In base agli accordi, avrebbero dovuto guadagnare sugli interessi. In realtà, almeno in base alle accuse, avrebbero perso i soldi. Nel corso del tempo, sono riusciti a riaverne solo una minima parte. Entrambi sono parti civili (rappresentati dall’avvocato Giovanna Zappulla), anche nel procedimento instaurato a Milano. Il loro legale ha chiesto e ottenuto la citazione del responsabile civile, ovvero l’istituto di credito per il quale il broker operava in città. Un anno fa, era stato il legale della banca a sollevare l’eccezione di incompetenza territoriale dei giudici di Gela.
Il reato si sarebbe concretizzato sui conti corrente dei clienti, che fanno riferimento all’unica vera filiale dell’istituto, appunto nella zona di Milano. Tesi sostenuta anche dalla difesa dell’imputato, con l’avvocato Flavio Sinatra. Il broker era già stato rinviato a giudizio dal gup del tribunale locale. La difesa ha sempre escluso eventuali irregolarità nella gestione delle somme, contestando l’accusa di truffa.