Una pistola 7,65 nascosta in cucina, Graziano Romano rimane in carcere

 
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Gela. Si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha comunque voluto rilasciare dichiarazioni spontanee. I magistrati della procura hanno chiesto la conferma della detenzione in carcere. Il ventiseienne Graziano Romano rimarrà in carcere a Balate. La decisione è stata formalizzata dal giudice delle indagini preliminari Lirio Conti che lo ha sentito all’interno della casa circondariale, dove il giovane è detenuto con l’accusa di aver avuto a disposizione una pistola calibro 7,65, con matricola abrasa. Si trovava ristretto ai domiciliari quando è scattato il controllo degli agenti di polizia che, all’interno del vano cucina hanno trovato l’arma. Romano, però, ha spiegato che la pistola non era da tempo efficiente, quindi non ci sarebbe stata la possibilità di utilizzarla per sparare. Inoltre, ha sottolineato come si trovasse in un piano dello stabile familiare, diverso da quello dove risiede normalmente. Il giovane è assistito dall’avvocato Carmelo Brentino che si è opposto alle richieste dei magistrati della procura, fermi nel chiedere la conferma della detenzione in carcere. Graziano Romano, sia in primo che in secondo grado, è già stato condannato per il tentato omicidio, risalente a due anni fa, del coetaneo Igland Bodinaku, raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco mentre si trovava nel suo appartamento di Sant’Ippolito.                           

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