Gela. “Non potevamo attendere i tempi elefantiaci della burocrazia comunale e, così, abbiamo deciso di apporla noi una targa che ricordi Grazia Scimè, donna innocente uccisa dalla mafia oramai venticinque anni fa”.
L’imprenditore Antonio Giudice, insieme ad un gruppo di cittadini, all’alba di ieri, ha messo in atto un vero e proprio blitz a Piazza Salandra, zona nella quale la casalinga trovò la morte dopo essere stata raggiunta dai colpi vaganti esplosi da killer di mafia. “Abbiamo collocato la lapide – conclude – senza autorizzazione. Perché non ci notificano una multa per aver ricordato una vittima innocente della mafia?”.
Nella piazza, da anni, mancava qualsiasi ricordo della donna e, così, Giudice ha deciso di finanziare da sé l’acquisto della lapide.