Gela. E’ accusato di violenza sessuale e ne risponderà il prossimo ottobre, davanti al gup del tribunale. Un ventinovenne, lo scorso anno, avrebbe costretto una ventitreenne ad avere rapporti sessuali, dopo averla condotta in una zona isolata, a Montelungo. La giovane, che risente di un ritardo mentale, si rivolse ai medici del pronto soccorso e a loro riferì i primi particolari di quanto accaduto. I poliziotti del commissariato avviarono indagini. Fu ritrovato anche un telo da mare, sul quale pare che il rapporto sessuale si sarebbe consumato. Fu la ragazza a dare indicazioni precise agli investigatori. Il ventinovenne, approfittando di una pregressa conoscenza, l’avrebbe condotta a Montelungo, con una scusa. Sembra che la giovane fosse convinta di poter trascorrere una giornata insieme alla famiglia dell’imputato, per il quale la procura ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio. Invece, ci sarebbe stata la violenza. Sarebbero arrivati nella zona in sella ad uno scooter. Si è già svolto l’incidente probatorio, richiesto per acquisire elementi utili alle indagini. La ragazza è stata ascoltata davanti al gip e ha confermato quanto aveva già riferito alla polizia. E’ assistita dall’avvocato Rosario Prudenti e sembra pronta a costituirsi parte civile. Il ragazzo nei cui confronti si concentrano le accuse, in fase di indagine ha escluso qualsiasi violenza.
Secondo quanto spiegato, non l’avrebbe costretta ad avere rapporti sessuali. Davanti al gup verranno valutati gli elementi acquisiti dagli investigatori, che effettuarono accertamenti tecnici, per rilevare tracce che potessero fornire ulteriori riscontri. La ricostruzione della giovane fu molto precisa e diede modo agli inquirenti di arrivare nel luogo dei fatti. Sarà il gup ad adottare le proprie determinazioni.