Una cultura per pochi, Iudice: “Gran parte della città esclusa, sindaco e assessore cosa pensano?”

 
0
Giovanni Iudice (foto Medialive-Fondazione Teatro Garibaldi)

Gela. Eventi culturali per pochi, escludendo chi dovrebbe invece avere una certa precedenza, anche per senso civico. L’artista Giovanni Iudice solleva la questione riferendosi agli eventi musicali e non, in corso anche all’interno del teatro comunale. “La cultura in città sembra ormai esclusiva di una sola società anziché inclusiva di un’altra, quella delle pari opportunità. Mi dispiace farlo notare ma dovrebbe giustamente essere di tutti e per tutti, quindi aperta al confronto per comparti più democratici possibile, questa è cultura. Ma nella pratica, al teatro comunale, pubblico, accade che in pochi giorni i biglietti si sono volatilizzati e non si garantiscono più quei posti riservati o di pari opportunità ai vari settori della società. Per esempio, in molte città italiane, diversi teatri pubblici ma anche privati hanno riservato alcuni posti a detenuti modello, proprio per le feste natalizie. Insomma – dice l’artista – non vi sono esempi eccelsi in città, non ne vedo la direzione. Lo chiedo e mi chiedo, ma il sindaco, che in questo caso dovrebbe essere il garante morale e non sulla vicenda, vede il malcontent diffuso tra i cittadini. Non è sua preoccupazione controllare sull’accaduto? Oppure per lo meno chi si occupa di politiche culturali, a partire dall’assessore al ramo. Mi dispiace ma il messaggio che ne esce è aberrante, quello di usurpare le opportunità pubbliche per un agio che tanti non hanno, quei cittadini, che peraltro testimoniano, di un link prenotazioni del Comune immediatamente rimosso. Gli spettacoli in itinere al teatro comunale risultano già a porte chiuse. Mi chiedo, se è giusta questa discriminazione nei confronti di chi non ha avuto possibilità tra primi rispetto ai secondi, cittadini normali, di trovare un biglietto in tempi brevi e manco lunghi. Pare sia stato numericamente partecipe il comparto dei club service, che si sono accaparrati molti posti. Capisco in municipio, forse l’unico caso in Italia, è esposta pure una bandiera di tale ambito, oltre a quella europea, siciliana e italiana. Insomma, parliamo di enti non riconosciuti costituzionalmente”.

Iudice è molto critico verso questo tipo di gestione degli eventi pubblici. “La nostra quotidianità locale sembra oramai assuefatta alla regola del far finta di nulla o del fatti i fatti tuoi ma questo parossismo così contraddittorio della cultura in ambito pubblico per il tutti perché di tutti, è diventato un lusso, un vezzo – conclude – quello di un luogo pubblico pagato con i soldi dei gelesi che sembra il racconto di Cenerentola”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here