Gela.L’amministrazione comunale non può che attendere la conclusione delle verifiche in corso sui riaccertamenti e premere affinché si possa arrivare prima possibile al rendiconto, al Pef e alle misure correttive richieste dalla Corte dei Conti. Il sindaco Lucio Greco e gli assessori, però, devono necessariamente dare uno sguardo attento a quello che accadrà in consiglio comunale, dove entro i primi giorni di maggio si discuterà la mozione di sfiducia. Un passaggio obbligato a seguito della decima firma apposta dal cuffariano Vincenzo Cascino. L’avvocato Greco, a più riprese, ha chiesto un atto di responsabilità a tutte le forze politiche. Ha già spiegato che con la crisi finanziaria in atto non può essere tempo di sfiducia, con il successivo avvento di un commissario. “Io credo che ci siano forze politiche assolutamente leali e che sanno quali difficoltà abbiamo dovuto affrontare sia a livello amministrativo sia nel rapporto con la burocrazia – dice l’assessore Romina Morselli – al gruppo di “Una Buona Idea” non posso che riconoscere grandi capacità e coerenza. Sono stati coerenti anche quando hanno deciso di lasciare la giunta non avendo concordato con le indicazioni che arrivavano dalla Dc e con l’azzeramento. Penso che sappiano quale tipo di lavoro è stato fatto. L’abbiamo condiviso per quasi quattro anni. Ritengo che non si faranno trascinare in un’iniziativa che vedo solo come la soluzione che alcuni vogliono attuare per non assumersi la responsabilità di votare gli atti finanziari. Sia l’ex assessore Terenziano Di Stefano sia i due consiglieri Sincero e Faraci, hanno sempre dimostrato di essere grandi lavoratori e non hanno mai mancato agli impegni assunti. Poi, chiaramente, ognuno deciderà in base alle proprie valutazioni”. L’assessore Morselli, del resto, ha condiviso diversi dossier amministrativi con l’ex vicesindaco Di Stefano, a partire dal capitolo dei finanziamenti per i progetti. I pro-Greco sanno che potenzialmente ci sono i numeri per approvare la mozione di sfiducia. L’assessore ai lavori pubblici, però, sembra piuttosto convinta che gli schieramenti non siano così compatti. Le coalizioni per le prossime amministrative mancano ancora di una precisa conformazione. “Nel centrosinistra – spiega – c’è un Pd nel quale il segretario Siragusa e la dirigenza hanno vinto le primarie e stanno legittimamente cercando di costruire un’alternativa. Ci sono però associazioni e laboratori portati avanti da esponenti che evidentemente vogliono ancora avere un ruolo importante. Allo stesso tempo, i progressisti hanno già dichiarato che il possibile candidato a sindaco dovranno sceglierlo dai gruppi che hanno fondato “Unità progressista”. E’ un loro imprimatur che non è mai un buon auspicio se si intende costruire un’alleanza”.
L’assessore, politicamente assai vicino al sindaco Lucio Greco, qualche tensione non la esclude neppure tra le fila del centrodestra. “Si parla di un centrodestra compatto e probabilmente ci sono le condizioni – precisa – ma ad oggi mi pare che siano emersi segnali che non vanno in questa direzione. Ci sono esponenti di partiti importanti come Forza Italia e Fratelli d’Italia che non dialogano tra loro così facilmente. Italia Viva, infine, deve attendere cosa accadrà a livello nazionale e le ultime cronache politiche non descrivono un clima così sereno”. Secondo l’assessore, la sfiducia in una fase delicata come quella attuale potrebbe generare effetti analoghi al post-Messinese. “Ci fu un rallentamento repentino della macchina burocratica, causato da una sfiducia al buio – dice ancora – la gestione commissariale non si segnalò affatto per iniziative di sviluppo del territorio”. La giunta si presenterà al consiglio tentando di evitare una sfiducia che probabilmente non era nei programmi immediati.