Gela. Si sono ridimensionate le accuse mosse all’imprenditore Angelo Brunetti che, alla fine, è stato condannato a tre mesi di reclusione, con pena sospesa.
Il volo dal trabattello. Il titolare della Sicilsaldo è finito davanti al giudice Manuela Matta per rispondere di un grave incidente verificatosi, tra i capannoni dell’azienda, durante alcuni interventi effettuati da operai del gruppo. Ad avere la peggio fu uno dei lavoratori, precipitato al suolo dopo un volo dal trabattello. L’accusa contestata in giudizio era di lesioni colpose oltre alla violazione delle norme in materia di sicurezza. Il pubblico ministero Pamela Cellura, a conclusione della sua requisitoria, ha chiesto la condanna a due anni e sei mesi di reclusione. Il pm ha fatto riferimento alle gravi ferite riportate dal lavoratore precipitato dal trabattello e ai problemi alla vista che avrebbero dovuto escludere il suo utilizzo per lavori in quota.
“Condotta non conforme del lavoratore”. Una ricostruzione, però, decisamente contestata dalla difesa di Brunetti, rappresentata in aula dall’avvocato Giusy Troni. Secondo il legale, infatti, l’incidente si sarebbe verificato a causa di “una condotta non conforme da parte dell’operaio”. Alcuni colleghi presenti durante i lavori, sentiti come testimoni nel corso del dibattimento, hanno sottolineato come l’operaio avesse cercato di spostare il trabattello senza chiedere la necessaria assistenza. Inoltre, la difesa ha escluso che lo stesso trabattello non fosse munito di un sistema di bloccaggio. Il giudice Matta, alla fine, ha deciso di accogliere solo in parte le richieste formulate dal pm, ridimensionando sorprattutto l’accusa di lesioni colpose.