Un viaggio nel passato che ti sorprenderà, Vallelunga Pratameno e i racconti che svelano un'altra era

Scopri Vallelunga Pratameno, un soprendente borgo concentrato di storia e racconti!

A cura di Redazione
28 luglio 2025 15:00
Un viaggio nel passato che ti sorprenderà, Vallelunga Pratameno e i racconti che svelano un'altra era - Foto: Vallelunga pratameno/Wikipedia
Foto: Vallelunga pratameno/Wikipedia
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Nel cuore della provincia di Caltanissetta, il borgo di Vallelunga Pratameno è un sorprendente concentrato di storia e misteri, dalle antiche tombe bronzee ai fori di laterizi forgiati in epoca moderna. Qui, ogni pietra racconta un capitolo unico, dalla Tomba di Vallelunga dell’età del Bronzo alla villa romana di località Manca, fino alla ricca produzione artigianale di laterizi che segnò un’epoca di fermento economico. Il filo che unisce queste epoche è spesso invisibile, ma è decisivo per comprenderne la vera anima.

Età del Bronzo e necropoli preistorica

Gli scavi archeologici hanno portato alla luce la Tomba di Vallelunga, risalente all’Età del Bronzo — un'impressionante struttura mastodontica trovata intorno al 1915 in contrada Tanarizzi. L’inedito corredo funerario, ora custodito al Museo Archeologico Paolo Orsi di Siracusa, includono bacili, fruttiere e tazze con anse e aste complesse, testimonianza della raffinatezza rituale di quel tempo.

Più recente è la scoperta della necropolis preistorica di Realmese, poco distante, con centinaia di tombe rupestri datate tra il IX e il VI secolo a.C. Gli scavi condotti da Luigi Bernabò Brea nel 1949-1950 hanno recuperato ceramiche, fibule, anelli e coltellini, pezzi ora esposti al Museo Paolo Orsi. Un patrimonio che svela una preistoria complessa e attiva.

Età romana: la villa imperiale di località Manca

Nel 2022 la Soprintendenza per Caltanissetta, durante i lavori sulla ferrovia Catania–Palermo, ha rinvenuto una vasta villa romana a Vallelunga, databile al I–II secolo d.C. Edifici a pianta rettangolare, forse con funzione agricola o industriale, frammenti di anfore africane e tegole bollate, suggeriscono il legame con un personaggio di élite romana. Si tratta di un esempio significativo di una dimora imperiale – magazzino, residenza e sede di produzione – confermando che questo territorio era parte integrante del “granaio dell’Impero”.

Ottocento e Novecento: il boom dei laterizi

Tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, Vallelunga Pratameno vive un periodo di splendore economico grazie alla presenza di almeno 16 opifici per laterizi e terraglie, alimentati dalla vicina “pirrera” (cava di argilla). Questi mattoni venivano esportati fino ai paesi vicini, garantendo occupazione e crescita economica a tutta la comunità. È stato un vero e proprio "boom del mattone", una piccola rivoluzione artigianale capace di trasformare l’aspetto e le possibilità del borgo.

La struttura urbana e le chiese storiche

Il borgo, fondato formalmente nel 1623 da Don Pietro Marino con licentia populandi, si sviluppa secondo uno schema regolare su declivi collinari. Tra gli edifici più importanti spicca la Chiesa Madre di Santa Maria di Loreto (1634), con le sue tre navate e il campanile doppio, segno della devozione alla Madonna lauretana portata dai baroni Marino. Altre architetture di pregio includono Santa Maria del Carmelo (1752), l’Oratorio del Rosario (1770) e lo storico Palazzo Audino (XIX secolo).

Vivere oggi Vallelunga: tra passato e presente

Con poco più di 3.200 abitanti (dato 2021), Vallelunga conserva uno spirito agricolo, eccezion fatta per la persistenza del terziario. Il borgo è noto per la produzione di cereali, olive, mandorle e uva. I Vallelunghesi vantano origini diffuse anche negli USA (Buffalo e Batavia), dove mantengono la tradizione della Madonna di Loreto – da dove proviene la comunità italiana – e le feste religiose ancora si celebrano con devozione.

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