Gela. “Responsabili” sì ma senza alcuna intenzione di riallacciare rapporti politici con il sindaco Lucio Greco. I civici di “Una Buona Idea” hanno ammainato la bandiera, inizialmente arcobaleno, della coalizione dell’avvocato e sono da qualche tempo all’opposizione del primo cittadino. In queste settimane, in aula consiliare, un supporto ai pro-Greco su atti strategici, dal Pef alle variazioni di bilancio per i finanziamenti, non l’hanno mai fatto mancare. “Il nostro rapporto politico con il sindaco Greco – dice l’ex numero due della giunta Terenziano Di Stefano – si è concluso quando il sindaco ha deciso di seguire la Dc. Successivamente, ha ammesso l’errore e si è anche scusato ma per noi l’esperienza amministrativa si era già conclusa e non abbiamo alcuna intenzione di ritornare sui nostri passi. Non avrebbe senso”. I civici sono sempre più in linea con le mosse dei progressisti, almeno tra i banchi d’aula. Sono il nucleo centrale dei “responsabili”, decisivi negli equilibri dell’assise civica e per garantire ossigeno politico al primo cittadino e all’amministrazione. Qualche proposta, prima del dibattito in aula di inizio maggio sulla mozione di sfiducia, il sindaco pare l’abbia anche fatta ai civici. “Una Buona Idea” invece guarda altrove, contesa su più fronti. “Greco deve dare priorità alla soluzione dell’emergenza finanziaria – precisa Di Stefano – non deve inseguire altro. Garantire il rientro contabile dell’ente è cruciale”. Il movimento politico che tra i fondatori annovera lo stesso ex assessore è stato precursore di un’area civica, con le mani libere e senza troppi obblighi verso il centrodestra oppure in direzione del centrosinistra. Verso le amministrative del prossimo anno sarà inevitabile assistere alla costituzione di nuove entità fuori dai partiti. Già adesso il terreno appare molto fertile. “Fa piacere notare che quello che intuimmo si consolida sempre di più – aggiunge – in città si sono costituiti diversi movimenti civici, anche di recente. L’ideale sarebbe sedersi tutti intorno allo stesso tavolo. Bisognerà anzitutto valutare se effettivamente hanno intenzione di costruire un progetto alternativo oppure se si costituiscono solo nell’imminenza elettorale o di eventuali posti”. Al di là dell’aspetto prettamente politico, sul quale continuano a concentrarsi i dirigenti del movimento, l’ex vice di Greco non può certamente tralasciare quello che sta accadendo per il comparto dei finanziamenti, che ha contribuito organizzativamente a strutturare durante gli anni in giunta. Le linee di finanziamento non vanno certamente spedite e i progetti affrontano una stasi che si protrae. Di Stefano non può che ribadire l’importanza di concretizzare i progetti già finanziati e sulla nuova programmazione regionale dell’Area urbana funzionale, con capofila proprio Gela, una proposta la lancia.
“Per la nuova programmazione regionale 2021-2027 – conclude – penso ci siano tutte le condizioni affinché tra i progetti vada inserito quello dello yard a mare, con Gela, Niscemi e Butera a sostenerlo. Rientra nelle linee di finanziamento che annoverano la cosiddetta “sfida competitività”. Il progetto già c’è e si tratterebbe di adeguarlo ed inserirlo nella strategia per farlo finanziare. Potrebbe volerci un budget di circa dieci milioni di euro che darebbe però una base a mare per le grandi lavorazioni, consentendo nuove possibilità alle aziende che si occupano di queste produzioni e nel territorio non mancano. Con uno sforzo dei tre Comuni, è un progetto che può vedere la luce. Aumenterebbe la capacità produttiva e logistica di tante aziende, con le quali bisogna parlare”. Di uno yard in mare si discute da anni ma non ci sono mai stati sviluppi concreti. La nuova programmazione 2021-2027, ritiene Di Stefano, potrebbe essere il contenitore adatto per lo stanziamento dei fondi necessari.