Un regolamento anti-slot, passano le mozioni in consiglio ma la giunta non convince

 
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Gela. Passano le tre mozioni arrivate in aula durante la seduta di question time del consiglio comunale. Anche questa volta, però, non sono mancate le frecciate politiche verso l’amministrazione. Senza il sindaco Domenico Messinese, c’erano il suo vice Simone Siciliano e gli assessori Valentino Granvillano e Valeria Caci. La regolamentazione dell’uso delle slot machine, installate in diversi locali della città, potrebbe vedere la luce a breve. Un regolamento dettagliato servirà a limitarne proprio l’uso da parte di clienti, spesso affetti da vere e proprie forme di ludopatia. La mozione è stata presentata dai consiglieri di Energie per l’Italia Luigi Di Dio e Francesca Caruso. Una scelta, quella di porre un argine alla piaga del gioco compulsivo, che ha spinto molti comuni italiani a varare veri e propri decaloghi, obbligando i gestori dei locali ad adeguarsi. Una proposta accolta anche dall’assessore ai sevizi sociali Valeria Caci. Chiara, però, la diffidenza dell’assise civica verso la giunta. “Trasformiamo questa mozione in un regolamento – ha detto il consigliere Carmelo Casano – sappiamo benissimo che la giunta non prenderà mai in considerazione una mozione, invece da sostenere in maniera convinta. Diamo la possibilità al consiglio di regolamentare la materia”. A supporto della mozione, si sono schierati praticamente tutti, compresi Vincenzo Cascino, Sara Bonura, Maria Pingo e Salvatore Sammito, che ha anche citato alcuni passi del saggio-inchiesta sul tema del gioco d’azzardo, scritto dal freelance Andrea Turco. La dem Romina Morselli ha confermato l’esistenza di diverse pronunce giurisprudenziali a supporto di eventuali limiti all’uso delle slot e agli orari consentiti.

Consiglio contro la giunta sul randagismo. Voto favorevole anche alla mozione, presentata dal gruppo di Sicilia Futura, tutta incentrata sulla rottamazione delle cartelle esattoriali emesse per i tributi locali non ancora pagati dai cittadini. Consiglio comunale molto critico, inoltre, verso il vicesindaco Simone Siciliano, sul fronte della questione randagismo. Da Salvatore Sammito alla grillina Virginia Farruggia (che ha esposto la mozione come presidente della commissione comunale sanità), da Carmelo Casano a Giuseppe Ventura, per arrivare a Sara Bonura, Maria Pingo e Carmelo Orlando. Tutti fermi nel bocciare la strategia adottata dall’amministrazione comunale. Con la mozione è stato chiesto di assegnare all’Asp i locali dell’ex mattatoio di via Cascino, di modo da organizzare gli uffici per la sterilizzazione dei randagi e le attività di anagrafe canina. “Chiediamo interventi concreti da ormai tre anni”, ha detto Farruggia. “Con questa giunta – ha spiegato Giuseppe Ventura di Sicilia Futura – sono stati fatti cento passi indietro e il randagismo è uno dei problemi più sentiti dai cittadini”. Non ha convinto nessuno, invece, la risposta giunta dall’assessore Simone Siciliano, che ha cercato di giustificare quanto sta accadendo in città. A chiusura della seduta, scontro verbale tra il presidente di turno dell’assise civica Salvatore Scerra e il consigliere Carmelo Casano, che non ha gradito alcune parole pronunciate dal forzista, tanto da bollarlo come “l’avvocato dell’amministrazione comunale”.

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