Gela. Sarebbe stato tra i più attivi nel gruppo di gelesi coinvolto nel presunto traffico internazionale di reperti archeologici, scoperto con l’inchiesta “Demetra”. Il quarantatreenne Simone Di Simone lascia gli arresti domiciliari e non sarà sottoposto ad altre misure. I giudici del tribunale di Caltanissetta, davanti ai quali è a processo insieme ad altri presunti complici, hanno accolto l’istanza presentata dal difensore, l’avvocato Davide Limoncello. Il legale ha spiegato l’assenza di condizioni che potessero ancora giustificare la misura restrittiva imposta a Di Simone.
L’imputato ha sempre negato di aver commerciato in reperti archeologi, scavati illecitamente in diversi siti del territorio. Ha anche escluso di aver avuto contatti con gli altri accusati.