“Un porto container nella Zes”, Interporto: “Città sarebbe nelle rotte internazionali”

 
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Gela. Il progetto del porto rifugio, finalizzato al superamento dell’atavico insabbiamento, è al centro delle attività dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale. Il sindaco Di Stefano ha avuto interlocuzioni con il presidente Pasqualino Monti. La progettazione finale dovrebbe essere presentata entro fine mese. Interporto Gela Aps non rinuncia però all’opzione di un porto container, da calare nel contesto della Zona economica speciale. Ad oggi, non si sono aperte troppe chances in questa direzione. “Gela si trova in una posizione geografica vantaggiosa sulla costa meridionale della Sicilia, molto vicina alle principali rotte marittime che attraversano il Mediterraneo. Questo la rende un punto ideale per intercettare il traffico marittimo proveniente dal Canale di Suez, che rappresenta una delle vie di accesso più importanti per le merci provenienti dall’Asia e dall’Africa dirette verso l’Europa. La costruzione di un porto container – dice il presidente di Interporto Marco Fasulo – potrebbe trasformare la città in un hub logistico internazionale. Un porto moderno e ben attrezzato, capace di gestire grandi volumi di traffico containerizzato, potrebbe attrarre importanti linee di navigazione e diventare un punto di sosta chiave per le navi che trasportano merci verso l’Europa. Inoltre, potrebbe servire come centro di distribuzione per i mercati europei, sfruttando la rete infrastrutturale dell’Italia e dell’Europa continentale. Una Zes integrata con il porto offrirebbe incentivi fiscali e burocratici, rendendo la zona attraente per gli investitori internazionali. Questo potrebbe stimolare l’industria della trasformazione, la logistica avanzata e altre attività produttive legate al commercio internazionale. Le Zes potrebbero favorire la creazione di filiere produttive locali e migliorare la competitività della Sicilia e dell’intera area mediterranea”. Secondo Fasulo, le ricadute non potrebbero che essere favorevoli.

“Un porto container, integrato con una Zes, potrebbe avere diversi risvolti economici positivi. Stimolerebbe l’economia locale e regionale, creando nuovi posti di lavoro e incrementando il Pil. Potrebbe incrementare il volume del commercio internazionale dell’Europa, facilitando l’importazione e l’esportazione di beni. Rafforzerebbe – aggiunge – la posizione dell’Europa come un nodo centrale nel commercio globale, riducendo la dipendenza da altri hub non europei. Può diversificare i punti di accesso alle merci può migliorare la resilienza delle catene di approvvigionamento europee, specialmente in tempi di crisi”.

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