Gela. Nei progetti originari, l’investimento prevedeva la realizzazione in città di due impianti per la produzione di bioetanolo di seconda generazione. L’investimento per il bioetanolo. Il piano finanziario del gruppo Mossi&Ghisolfi, però, sembra definitivamente saltato. Perché? Se lo chiede il consigliere comunale di Gela Città Giovanni Panebianco che non a caso ha scelto di scrivere al consiglio d’amministrazione della società piemontese. Originariamente, proprio il management della multinazionale italiana aveva lanciato l’ambizioso obiettivo d’investire oltre mezzo milioni di euro utilizzando una delle aree dismesse di raffineria. Dietro l’intera operazione c’era anche il fondo d’investimento Texas Pacific Group. Ad oggi, però, tutto tace anche dopo la drammatica fine di Guido Ghisolfi, trovato morto all’interno della sua automobile nel marzo di un anno fa. Il manager era una delle figure di spicco dell’intera azienda.
Panebianco scrive al cda. “Vi sarei grato a nome di tutta la collettività – scrive Panebianco nella richiesta inviata al gruppo – se vi fosse possibile intervenire direttamente e pubblicamente sulla questione con la presenza nella nostra città o con le modalità che riterrete più idonee, anche al fine di conoscere le cause ostative che hanno portato alla decisione di non investire, qualora fosse confermata”. Un invito, quello del consigliere comunale, mirato ad individuare eventuali soluzioni per tentare di scongiurare il peggio, ovvero l’addio definitivo all’investimento.