Gela. Due presunte estorsioni ai danni di altrettanti colleghi. Il gup ha deciso il rinvio a giudizio. Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta ha deciso il rinvio a giudizio per l’imprenditore quarantanovenne Nicola Cassarà. L’uomo finì al centro dell’indagine “Fabula” insieme all’ex collaboratore di giustizia Roberto Di Stefano e al trentatreenne Davide Pardo. L’inchiesta coordinata dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta si concentrò soprattutto sul tentativo di riorganizzare il clan Rinzivillo in città. In primo grado, sia Pardo che Di Stefano sono stati condannati. Nicola Cassarà, già titolare di cave per inerti, insieme al suo difensore di fiducia Giovanni Lomonaco ha sempre contestato le accuse. Sarebbe stato vittima dei clan e non, invece, vicino ai gruppi criminali. Negli scorsi mesi, cadde l’accusa di associazione mafiosa ai suoi danni. In piedi sono rimaste solo le contestazioni legate alle presunte messe a posto che Cassarà avrebbe organizzato insieme all’ex collaboratore di giustizia Roberto Di Stefano. Dopo il rinvio a giudizio, Cassarà dovrà comparire davanti al collegio penale del tribunale di Gela.