Gela. Gli atti ritorneranno nuovamente al pubblico ministero perché i giudici della Corte di appello di Caltanissetta hanno deciso di annullare la condanna imposta, in primo grado, ad un operaio cinquantenne.
Le verifiche nell’appartamento. L’uomo era accusato di furto di energia elettrica per un ammontare non inferiore a quattromila euro. Il verdetto di primo grado, però, è stato bocciato dai giudici di appello nisseni. Come sottolineato dal difensore di fiducia, l’avvocato Carmelo Tuccio, all’imputato non sarebbe stato consentito di esercitare regolarmente il diritto di difesa, a causa di una serie di mancate notifiche che, così, avrebbero inciso sulla possibilità di contestare le accuse mosse dai magistrati della procura, già in primo grado. Una linea, alla fine, accolta dai magistrati della Corte di appello di Caltanissetta. L’operaio, peraltro, ha sempre sostenuto che l’abitazione al centro dei controlli, sia dei tecnici Enel sia dei carabinieri, gli era stata messa a disposizione da un familiare.