Un castello che sembra uscito da una fiaba, il mistero che aleggia su "U Cannuni" e le sue torri
Il Castello di Mazzarino, noto come “U Cannuni”, custodisce una torre mozzafiato e una storia medievale unica nel cuore della Sicilia.

Nel cuore dell’entroterra nisseno, il Castello di Mazzarino, soprannominato U Cannuni, si eleva con la sua imponente torre cilindrica svettante verso il cielo. Custode di secoli di vicende normanne, feudali e puzzolenti d’intrighi, è rimasto uno dei monumenti più affascinanti e meno conosciuti della provincia di Caltanissetta. In questo articolo scopriremo l’architettura originaria, le trasformazioni nel tempo e una curiosità unica che lo rende ancora più sorprendente.
La torre cilindrica e l'impianto Normanno
Il fulcro distintivo del Castello è la sua torre cilindrica, che ha valso all’intera struttura l’appellativo popolare “U Cannuni” (il cannone) per la forma imponente e slanciata che ricorda una bocca da fuoco rivolta verso l’orizzonte.
Originariamente, il complesso risaliva all’epoca normanna, probabilmente tra il XII e il XIII secolo, e comprendeva un impianto quadrangolare con quattro torri cilindriche agli angoli, collegate da imponenti cortine merlate. All’interno vi erano ambienti residenziali, cortili e strutture di servizio. Le torri occidentali, più grandi, erano articolate su tre livelli collegati tra loro da scale interne scavate nella pietra, mentre l’ingresso, datato all’origine, presentava un arco a sesto acuto, oggi quasi scomparso.
Dal castello alla residenza nobiliare dei Branciforte
Intorno al 1282–1292, il castello passò alla famiglia Branciforte, una potente casata feudale che lo trasformò gradualmente da fortezza militare in una sontuosa dimora aristocratica. Di questo periodo restano testimonianze capaci di narrare un passato di potere e magnificenza. A oggi rimane una sola torre cilindrica intatta, mentre pareti e cortine murarie mostrano evidenti segni della presa millenaria. Collocato su una collina che domina le vallate dei torrenti Braemi e Disueri, il castello esercitava controllo del territorio e funzione simbolica, esibendo il potere della conta Branciforte sulle terre circostanti.
Evoluzione e abbandono
Nel corso del XV e XVI secolo, il Castello di Mazzarino perse gradualmente la funzione difensiva e residenziale, a favore della vivace attività feudale dei Branciforte, conti di Mazzarino e Butera. L’abbandono del complesso, iniziato già nel 1500, fu accelerato da eventi idrogeologici: frane e smottamenti resero in parte pericolosa l’area, spingendo i conti a trasferirsi nel centro abitato, dando così impulso all’espansione urbana del paese attorno ai nuovi palazzi baronali.
Negli anni successivi, sopravvissuta a terremoti e abbandono, la torre è rimasta come simbolo solitario di un passato glorioso, visibile e affascinante ancora oggi.
Curiosità
Il Castello di Mazzarino è stato usato come location per la celebre serie televisiva “La Piovra”, che ha scelto “U Cannuni” per evocare atmosfere di mistero e potere. Oggi, pur in rovina, resta meta di appassionati di storia e fotografia, attratti dalla torre solitaria che ancora si staglia all’orizzonte e racconta, in silenzio, un millennio di vicende dell’entroterra di Caltanissetta.