Gela. La condizione quasi imprescindibile è che i volti di sempre non rivendichino possibili candidature a sindaco. I grandi vecchi, insomma, dovrebbero organizzare liste di peso, ma senza pretendere la poltrona in municipio. L’alleanza ampia potrebbe prendere spunto da questo “comandamento”, anche perché i contatti tra l’area dem e quella dei “dissidenti” del centrodestra (vedasi forzisti) ci sono. Il grande gelo in Forza Italia, con il partito spaccato a metà, potrebbe favorire l’addio di un pezzo non da poco, intenzionato a confluire in un’alleanza con garanzie elettorali, anche rinunciando ai simboli. Un’ipotesi, seppur in assenza di conferme ufficiali, che continua ad essere al centro di colloqui e incontri informali. Ormai, anche qualche dem di lungo corso sembra aver preso coscienza che l’intesa ampia sia l’unica soluzione per tentare addirittura il colpo grosso al primo turno, con l’obiettivo del quaranta per cento (in questo caso sarà comunque importante valutare anche le intenzioni dei civici e del tavolo programmatico aperto fuori dal Pd). Il ballottaggio, invece, come già capitato ai dem quattro anni fa, potrebbe rivelarsi fatale. In questi ultimi giorni, sia dal lato dei “dissidenti” forzisti (con in testa l’ex deputato regionale Pino Federico), sia da quello del Pd, non arrivano segnali ufficiali. Tanti preferiscono il silenzio, anche se il segretario cittadino democratico Peppe Di Cristina continua a seguire le piste del possibile accordo. L’incastro giusto potrebbe arrivare da un nome che convinca tutti.
Il classico volto nuovo, che dovrebbe poi trainare le liste dei campioni di voti. Negli ultimi tempi, negli ambienti interessati alla trattativa, sarebbe spuntata l’opzione di un candidato a sindaco che arriverebbe dal mondo della scuola. Probabilmente, una donna. Una candidatura che troverebbe il via libera sia dai dissidenti sia dal gruppo del Pd. Una soluzione che qualcuno vicino alla trattativa vede come l’unica possibile. Altrimenti, tutti a casa propria, con liste e simboli di partito, ma probabilmente quasi rinunciando a velleità di vittoria. Quelli che credono all’alleanza ampia vorrebbero sfruttare l’eccessivo attendismo del Movimento cinque stelle ma anche le tante divisioni dell’area di centrodestra. Un blocco di questo tipo, capace di chiudere un’intesa civica anche con i movimenti che hanno firmato la carta d’intenti, verrebbe forgiato senza connotazioni partitiche, di modo da convincere anche i più scettici. Se ne sta parlando, anche se per ora non c’è ancora un vero accordo complessivo. Tanto dipenderà dal volto “nuovo” e dalla volontà di rinunciare a qualche poltrona.