Un bar trasformato in centrale dello spaccio, per le intercettazioni incarico a due periti

 
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Immagini di repertorio

Gela. Saranno due periti, appena nominati dal collegio penale del tribunale, a trascrivere il contenuto delle intercettazioni che in fase di indagine avrebbero contribuito a ricostruire una presunta rete per l’acquisto di partite di droga e il successivo spaccio in città. Tutti gli imputati sono stati coinvolti nel blitz “Cruis”. Tra i punti principali per piazzare la droga ci sarebbe stato un bar a Caposoprano, allora denominato proprio “Cruis”. Pm e carabinieri risalirono a possibili collegamenti tra spacciatori locali e quelli delle province di Catania e Ragusa. Un ruolo centrale l’avrebbe giocato il trentasettenne Crocifisso Di Gennaro, ritenuto presunta mente del giro di droga, che avrebbe fruttato ingenti somme.

A processo, sono finiti anche Francesco Barbagallo, Vincenzo Cannizzo, Valentina Bellanti, Manuel Ieva, Monia Greco, Nicola Liardo, Vincenzo Ieva, Rosario Marchese (risponde solo della presunta intestazione fittizia del bar), Fail Menkai, Giovanni Palmieri, Salvatore Santagati, Vincenzo Vella, Antonino Santonocito e Almarin Tushja. Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Carmelo Tuccio, Cristina Alfieri, Davide Limoncello, Ivan Bellanti ed Enrico Aliotta.

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