Un anno fa la vittoria, ora gli atti finanziari e non solo: chiamata cruciale per il "modello Gela"

La collocazione dell'Mpa, gli spazi di rappresentanza politica in giunta, la conformazione stessa del governo cittadino, sembrano piuttosto in ombra, relegati nel retroscena dalle improcrastinabili urgenze di bilancio e programmatiche

01 giugno 2025 23:11
Un anno fa la vittoria, ora gli atti finanziari e non solo: chiamata cruciale per il "modello Gela" - Il sindaco Di Stefano insieme ad assessori e alleati
Il sindaco Di Stefano insieme ad assessori e alleati
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Gela.  Il 24 giugno di un anno fa, le urne delle amministrative misero la fascia tricolore addosso al sindaco Terenziano Di Stefano. Il suo “modello Gela”, uscito dall'agorà con forze progressiste e civiche, riuscì a battere il centrodestra spaccato e a entrare in municipio. Oggi, ad un anno da quella vittoria, l'alleanza del primo cittadino è chiamata alla prova di maturità. Non sarà facile e fino a oggi gli ostacoli non sono mancati. Nelle prossime settimane, la chiave di volta sarà il bilancio stabilmente riequlibrato. Solo con lo strumento finanziario si potranno rafforzare servizi che in questi dodici mesi sono stati depotenziati dai vincoli del dissesto. I cantieri proseguono, finanziati dai sistemi “Qualità abitare” e “Rigenerazione urbana”. Il decoro urbano non è agevole da garantire, con poche risorse e un'area urbana vasta, ricca di zone di notevole criticità. Gli interventi ci sono, vanno rafforzati e consolidati. Le carte per i lavori del porto rifugio sono sui tavoli ministeriali e non sarà un iter breve. Dal bilancio passano i successivi ragionamenti amministrativi. Il sindaco, in questi giorni assorbi o dall'emergenza incendi, si aspetta compattezza dagli alleati. Ieri, durante il congresso, i democratici, che si sono nuovamente affidati all'ex parlamentare regionale Giuseppe Arancio, eletto segretario, hanno confermato che il loro impegno, pure con i riferimenti regionali e nazionali, è tutto rivolto verso la città e a sostegno del progetto del sindaco. I rapporti di Di Stefano con il Movimento cinquestelle non sono mai stati messi in discussione e a farsene garante è una delle menti politiche del “modello Gela”, il vicepresidente Ars Nuccio Di Paola. Il fronte civico, con in testa il gruppo di “Una Buona Idea”, non può che rifarsi al primo cittadino e alla sua azione. I nodi politici irrisolti, che ci sono, verranno affrontati dopo. E' l'intendimento del sindaco che in questa fase non vuole dare alcuna precedenza alle tappe prettamente politiche. Il bilancio, nell'ottica complessiva del dissesto, la Ghelas e i conti del municipio, devono avere lo spazio maggiore. Lo sa Di Stefano e lo sanno i suoi alleati, che ogni tanto smarriscono qualche certezza, magari oscurata dal richiamo della politica pratica. Posticipare la definizione completa di tutti gli atti propedeuticci al bilancio, come è accaduto in settimana, non è la mossa che possa convincere il sindaco e lui stesso lo ha fatto intendere ai dirigenti. In mancanza di bilancio stabilmente riequilibrato è impossibile puntare alle assunzioni, per un ente in crisi profonda, quanto alla soglia di personale. La prossima scadenza è fissata per metà giugno: ci dovranno essere gli atti per lo strumento finanziario che ancora mancano all'appello. Sui numeri del Comune è inevitabile che ci sia un interesse, forte, degli organi di controllo e della Corte dei Conti, che pare stia ancora una volta facendo verifiche sugli strumenti finanziari dell'ente e dell'in house Ghelas, azienda in attesa del nuovo contratto, di un accordo complessivo sui crediti che il municipio deve versare e di conseguenza del bilancio. La collocazione dell'Mpa, gli spazi di rappresentanza politica in giunta, la conformazione stessa del governo cittadino, sembrano piuttosto in ombra, relegati nel retroscena dalle improcrastinabili urgenze di bilancio e programmatiche.

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