Un angolo di Riesi che sorprende | Il villaggio modernista che pochi conoscono

A Riesi il Villaggio Monte degli Ulivi di Leonardo Ricci: architettura organica anni ’60!

A cura di Redazione
19 luglio 2025 11:00
Un angolo di Riesi che sorprende | Il villaggio modernista che pochi conoscono - Foto: Gianluca Fiusco/Wikipedia
Foto: Gianluca Fiusco/Wikipedia
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Alle porte di Riesi s’innalza il Villaggio Monte degli Ulivi, complesso moderno progettato fra 1962 e 1966 dall’architetto fiorentino Leonardo Ricci per il centro diaconale Servizio Cristiano fondato dal pastore valdese Tullio Vinay. Sei edifici dalle coperture curvilinee in cemento bianco emergono da un uliveto di collina, incarnando un’idea di comunità solidale che doveva risollevare l’entroterra nisseno dopo la crisi delle miniere di zolfo.

Nascita di un’utopia modernista

Il progetto nasce come risposta concreta alla povertà: Vinay, appena insediato a Riesi (1961), chiama Ricci, già autore del centro ecumenico “Agape” a Prali, affinché disegni un micro-villaggio dove scuola, officina meccanica, biblioteca, foresteria e dormitori dialoghino con il paesaggio, offrendo istruzione gratuita, lavoro e assistenza sanitaria a contadini e minatori disoccupati. Ricci sceglie volumi irregolari e muri in pietra locale a spacco, rifiuta gli angoli retti e orienta gli edifici secondo la morfologia del crinale: un’architettura “organica” che richiama Frank Lloyd Wright ma attinge anche alle capanne sicane circostanti. La costruzione coinvolge muratori di Riesi e volontari provenienti da tutta Europa, consolidando lo spirito internazionale del protestantesimo valdese.

Architettura al servizio della comunità

Completato nel 1966 (ultimo lotto la scuola elementare), il villaggio ospita ancora oggi asilo, primaria, laboratori artigianali, campi sportivi e spazi di accoglienza per famiglie migranti e persone con disabilità. Le coperture monofalda, bianche, si stagliano sul blu del cielo nisseno; i setti in pietra proteggono dalle calure estive, mentre grandi finestre rivolte a nord-est garantiscono luce diffusa alle aule. Nel 2019 è stato inaugurato un nuovo centro di riabilitazione che riprende lo stile originario e rende la collina un cantiere di inclusione permanente. Il complesso è oggi censito dall’Atlante dell’Architettura Contemporanea del MiC e dal FAI tra i Luoghi del Cuore.

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