Gela. Nessun’anomalia nella pratica edilizia finita al centro delle indagini e, così, scatta l’assoluzione per un geometra sessantenne.
L’accatastamento sotto indagine. Il professionista, da decenni attivo in città, era finito davanti ai giudici del tribunale di Caltanissetta con l’accusa di falso in atto pubblico. Secondo i magistrati, avrebbe completato la procedura di accatastamento di un immobile risultato successivamente privo dei requisiti di abitabilità. Per questa ragione, il geometra era finito a giudizio. Attraverso il suo legale di fiducia, l’avvocato Salvo Macrì, è riuscito a dimostrare l’estraneità alle accuse. La linea difensiva, fin dall’inizio delle indagini, è stata tutta incentrata a far emergere la regolarità delle procedure tecniche adottate dall’imputato. L’accatastamento, infatti, avvenne quando l’immobile presentava tutti i requisiti previsti dalla legge.
Il geometra non conosceva le intenzoni del cliente. La difesa, inoltre, è riuscita a dimostrare che solo in seguito il proprietario dell’immobile decise di demolirlo per ricostruirlo del tutto. Il geometra, però, non sarebbe stato a conoscenza delle intenzioni del proprietario. Proprio il tecnico aveva completato la relazione tecnica da depositare negli uffici per ottenere il via libera all’intero iter. La linea esposta dalla difesa ha convinto il giudice David Salvucci che ha emesso una sentenza d’assoluzione con formula piena. Il geometra era finito al centro di una serie di verifiche legate proprio alla certificazione catastale d’immobili successivamente risultati non in regola. Adesso, è arrivato il verdetto favorevole del giudice David Salvucci. Il professionista, anche nella fase del giudizio, ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti contestatigli dai magistrati della procura nissena.