Gela. Sono stati sorpresi dai militari della Guardia costiera a tuffarsi dal tratto del pontile sbarcatoio crollato. Protagonisti della vicenda sono quattro ragazzi che, approfittando della assenza di recinzioni, accedevano regolarmente sulla storica struttura ormai pericolante. Gli stessi hanno ignorato palesemente anche la segnaletica comunale che indica sia il divieto di accesso che quello di balneazione. La vicenda, archiviata con una ammonizione verbale da parte dei militari della Capitaneria di porto, diretta dal comandante Giuseppe Donato, rischia di accendere (ancora una volta) i riflettori sulla mancata messa in sicurezza dell’area nel tratto di competenza dell’amministrazione comunale.
Il sindaco Lucio Greco ha ricevuto diversi solleciti dalla Capitaneria di porto, l’ultimo dei quali il mese scorso, dove vengono elencate responsabilità a seguito di eventuali incidenti. Gli unici interventi effettuati dal Comune, relativi al posizionamento di dissuasori, non ostacolerebbero l’accesso alle persone e, come nel caso dei quattro minori sorpresi a tuffarsi tra le macerie nel tratto del pontile caratterizzato dal crollo, dei minori. L’unico tratto del pontile sbarcatoio transennato, a ridosso della battigia, è stato effettuato dai tecnici della Regione.