Gela. Le motivazioni dei giudici saranno depositate successivamente. Anche con l’ultimo grado di giudizio, però, è stato riconosciuto il diritto del Comune ad incassare le somme per Imu e Tasi, dovute per la presenza lungo la costa delle piattaforme di Enimed. C’erano già state decisioni favorevoli all’ente municipale emesse sia dalla commissione tributaria provinciale sia dalla Corte di giustizia tributaria. “La Cassazione ha confermato”, precisa il sindaco Di Stefano. Ciò che più premeva era l’esito rispetto all’intervento del Comune di Butera, che sulla base di un provvedimento normativo si è visto riconoscere la competenza territoriale sulla piattaforma “Prezioso”. Il Comune di Gela avrebbe potuto perdere introiti pesanti, “almeno dieci milioni di euro”, aggiunge il primo cittadino. Invece, in attesa delle motivazioni, l’atto del Comune di Butera è stato annullato ed è esclusa l’ipotesi della doppia imposizione.
“Viene sancito un principio importante che siamo riusciti a dimostrare in giudizio, grazie al lavoro fatto dall’avvocato Alessandro Dagnino, che assiste il nostro ente in questo procedimento”, continua Di Stefano. I tributi sulle piattaforme di Enimed sono introiti essenziali per un Comune in dissesto, che otterrà inoltre le royalties del progetto “Argo-Cassiopea”. Già in primo grado, non era bastato il riferimento all’Impi, avanzato dai legali di Enimed, per esentare dai pagamenti del biennio 2016-2018. Il criterio posto dai giudici, a questo punto, dovrebbe permettere al Comune di avere piena legittimazione pure per i tributi riferiti alle annualità successive, almeno fino al 2022.