Gela. Temperature proibitive nelle sale operatorie hanno costretto i medici a disertare gli interventi programmati. Il disagio che va avanti da sei mesi, ha investito dodici pazienti e tre unità operative: Oculistica, Urologia e Ortopedia.
Mentre i parti vengono effettuati prevalentemente in emergenza. Anche dopo essere state preparate per l’intervento, con l’avvenuta somministrazione di farmaci e antibiotici, cinque persone ricoverate nel reparto di Oculistica sono state rifiutate.
Solo nella tarda mattinata di ieri il gruppo operatorio è stato aperto ai pazienti di Urologia e Ortopedia. A dare il via libera i tecnici che dopo il sollecito dei vertici del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” hanno convogliato aria nelle sale operatorie facendo calare l’asticina del termometro di quattro gradi: da 30 a 25-26 gradi centigradi.
“Si è rotta una pompa di calore – aveva ammesso Luciano Fiorella, direttore di Presidio – Abbiamo deciso di mantenere solo le urgenze, congelando di fatto tutti gli interventi programmati dalle diverse unità operative.
Ho immediatamente sollecitato la ditta incaricata che entro le prossime ore dovrà consegnarmi una relazione dettagliata”. In verità il caso delle alte temperature del gruppo operatorio era scoppiato la scorsa estate. Il direttore tecnico della ditta Euroservice, Sergio Mazzola, a settembre dopo avere effettuato l’ennesimo intervento all’impianto di climatizzazione, si era declinato “da ogni responsabilità” accusando i vertici ospedalieri di avere ignorato un preventivo dettagliato per la sostituzione dei componenti guasti. La vicenda si è trascinata per sei mesi, fino a quando (19 gennaio) il direttore di Anestesia e rianimazione, Teresa Leuzzi, ha dichiarato “accettabile, la temperatura delle sale operatorie”, spingendo il direttore Fiorella ad ordinare il ripristino dell’attività programmata.
Qualche giorno prima, anche il responsabile della ditta CoGe, garante della manutenzione dell’impianto di climatizzazione del Gruppo operatorio, aveva proposto la sospensione dell’attività chirurgica programmata.
Sulla vicenda è intervenuta la commissione consiliare Sanità, presieduta da Crocifisso Napolitano, “sono stato raggiunto dai pazienti di Oculistica, indignati per il rinvio dell’intervento programmato. Indagheremo per fare chiarezza sul corretto utilizzo del gruppo operatorio”.