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"Tredici posti di lavoro in più", Eni porta in città il centro per le carte carburante prepagate

Gela. Tredici posti di lavoro in più rispetto a quelli già definiti nel protocollo di intesa di due anni fa. L’intesa raggiunta con i sindacati. Per questo motivo, le segreterie sindacali di Filctem,...

A cura di Redazione
16 dicembre 2016 16:42
"Tredici posti di lavoro in più", Eni porta in città il centro per le carte carburante prepagate -
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Gela. Tredici posti di lavoro in più rispetto a quelli già definiti nel protocollo di intesa di due anni fa. L’intesa raggiunta con i sindacati. Per questo motivo, le segreterie sindacali di Filctem, Femca e Uiltec hanno firmato l’accordo che consentirà l’avvio in città del progetto “Insourcing Cards”. In sostanza, i vertici di Eni hanno deciso di gestire per intero la rete del centro servizi multicard, ovvero il sistema delle carte prepagate utilizzate per i rifornimenti di carburante, soprattutto da aziende di trasporto. Le attività di gestione erano state esternalizzate ma, adesso, ritornano direttamente in mano alla multinazionale. Saranno tredici lavoratori del diretto locale a gestire non solo le fasi di call center per i clienti ma anche quelle di fatturazione delle forniture. Oltre al centro di Gela, un altro riferimento per Eni in Sicilia dovrebbe essere Palermo, con altri sei operatori. L’intesa tra i manager della multinazionale e i segretari provinciali Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania è stata firmata nelle scorse ore. I lavoratori di raffineria scelti per far parte dello staff del centro servizi multicard dovrebbero entrare a regime entro il prossimo marzo. “Non sono grandi numeri – spiegano i segretari provinciali di Filctem, Femca e Uiltec – ma certamente parliamo di tredici lavoratori del diretto in più rispetto ai quattrocento indicati nel protocollo di intesa. Dipendenti che potranno operare in città. Quello delle carte prepagate è un circuito che conta molto per il gruppo Eni. L’azienda ha scelto di trasferire il centro sul nostro territorio proprio per ribadire, ulteriormente, l’intenzione di non volersi disimpegnare”.   

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