Gela. La questione non arriverà alla Corte Costituzionale, così come invece era stato richiesto, nel settembre dello scorso anno, dalla procura e dalla difesa di un giovane, accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza, all’epoca dei fatti ancora tredicenne. Lei rimase incinta e lui aveva appena compiuto diciotto anni. Per la procura, si sarebbe trattato di violenza sessuale, anche se il pm Luigi Lo Valvo, rispetto alla normativa attuale in materia, ha sollevato la questione di legittimità costituzionale. Il gup Francesca Pulvirenti non l’ha accolta. Anche la difesa del giovane imputato, sostenuta dall’avvocato Vittorio Giardino, si era espressa ritenendo necessario il vaglio costituzionale. Ci sarebbe un’eccessiva sperequazione normativa su vicende come quella approdata davanti al gup. Se tra i due ci fosse stata una differenza di età inferiore, seppur di poco, il quadro complessivo sarebbe del tutto mutato, anche a livello penalistico. Secondo la difesa, in ogni caso, si sarebbe trattato di un rapporto consenziente, con la giovane che avrebbe avuto intenzione di mantenere quella relazione sentimentale.
La sua famiglia segnalò l’accaduto, facendo partire delle indagini, che hanno poi condotto all’avvio del procedimento penale. Il legale del ragazzo ha intanto sollevato un’ulteriore eccezione preliminare, questa volta di procedibilità. Mancherebbe un’iniziale querela. Il gup si esprimerà nel corso della prossima udienza, fissata ad aprile.