Tre lauree e una proposta di lavoro dall’università, per Moscato però niente semilibertà

 
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Gela. Per la Cassazione, come riportato nelle motivazioni depositate e rese pubbliche, non ci sono le condizioni per concedergli la semilibertà. Il ricorso difensivo è stato respinto. Il cinquantunenne Maurizio Angelo Moscato ha alle spalle una lunga sequela di contestazioni, compresa quella di omicidio. Coinvolto nelle azioni del gruppo di Cosa nostra ad inizio anni ’90, per lui arrivò l’ergastolo. Lo scorso anno, il tribunale di sorveglianza di Bologna, con ordinanza, respinse la richiesta di semilibertà. Una decisione confermata dai giudici romani di Cassazione. Moscato, nel percorso di vita e carcerario, ha intanto mutato completamente il suo personale destino: fino all’ottenimento di tre lauree e ad “un’offerta di lavoro dell’Università Tor Vergata”, così ha precisato la difesa, tra gli altri aspetti riportati nel ricorso. I magistrati capitolini però hanno ribadito quanto già deciso dal tribunale di sorveglianza bolognese. In base alle motivazioni, viene riportato che la disciplina applicata rispetto alla posizione di Moscato fu quella prevista dalla normativa in materia.

Per i giudici, a pesare sono soprattutto la mancata collaborazione con la giustizia ma anche l’assenza di adempimenti “delle obbligazioni civili” e degli “obblighi di riparazione” verso le vittime. Sono questi i punti che fanno ritenere, secondo la disamina condotta nelle motivazioni, che possano ancora esserci aspetti di pericolosità. La difesa di Moscato ha invece insistito sul cambiamento radicale, sul fatto che il suo comportamento carcerario gli abbia permesso di ottenere “2.259 giorni di liberazione anticipata”, sull’intenzione di non ritornare più in Sicilia e sulla totale assenza di riferimenti diretti a lui “nelle numerose operazioni investigative che si sono succedute”. Sono stati prodotti i dati reddituali del detenuto, per corroborare la sua attuale condizione, dovuta ad una detenzione ininterrotta. La procura generale ha comunque chiesto il rigetto del ricorso, non ritenendo sufficienti gli elementi allegati dalla difesa per concedere la misura della semilibertà.

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