Travolto dai tubolari di un ponteggio, mandibole fratturate per l’operaio della Smim: a processo i vertici

 
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Immagini di repertorio

Gela. Venne travolto da pesanti tubolari, intanto staccatisi da un ponteggio in allestimento all’isola 12 della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore.

Colpito da pesanti tubolari. L’operaio riportò la frattura di entrambe le mandibole oltre a diverse ferite e fu costretto al trasferimento in ospedale. Di quei fatti, adesso, sono chiamati a rispondere sia manager e tecnici dell’azienda metalmeccanica Smim, alle cui dipendenze lavora l’operaio rimasto ferito, sia alcuni responsabili di raffineria. In totale, sono sei gli imputati. A loro si contesta anche la mancata adozione delle necessarie misure di salvaguardia e sicurezza. L’incidente si verificò nel febbraio di due anni fa. Il lavoratore colpito si trovava nei pressi dell’impianto di alchilazione: la Smim aveva il compito di sostituire una delle linee. In base alla ricostruzione, durante il sollevamento di uno dei tubi della linea si sarebbe verificato l’impatto con il ponteggio. L’urto avrebbe favorito il distacco dei tubolari che colpirono il lavoratore.

L’operaio ha preannunciato di volersi costituire parte civile. Proprio la vittima dell’incidente ha comunque scelto di costituirsi parte civile. A preannunciarlo in aula è stato il suo legale di fiducia, l’avvocato Paolo Testa. Gli imputati, invece, sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra e Gualtiero Cataldo. Il dibattimento dovrebbe aprirsi all’udienza del prossimo 14 marzo.

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