Gela. La condanna, ad un anno di reclusione, con pena sospesa, risale allo scorso aprile. A sette anni di distanza da quei tragici fatti, la zia della piccola Naomi Celona è stata giudicata responsabile di quanto accaduto. La bambina è rimasta tetraplegica e totalmente invalida dopo essere stata travolta da un pesante televisore. Per il giudice di primo grado, Giuseppa Celona non avrebbe adeguatamente vigilato sulla piccola, nonostante si trovasse nella stessa stanza, in un’abitazione a Settefarine. La bambina, avvicinatasi al ripiano sul quale era collocato il vecchio apparecchio televisivo, venne travolta, subendo conseguenze irreversibili. Le motivazioni della sentenza di primo grado sono state depositate e la difesa dell’imputata, sostenuta dall’avvocato Salvo Macrì, ha provveduto a depositare il ricorso in appello. Viene contestata la decisione del giudice. Secondo il legale, la zia era insieme a Naomi e alla sorella maggiore, ma mai avrebbe potuto preventivare che la piccola cercasse di aggrapparsi al ripiano sul quale era collocato il televisore. Non ci sarebbe stata alcuna “culpa in vigilando” da imputarle ed ha citato precedenti giurisprudenziali dello stesso tipo. Ha inoltre spiegato che la sua assistita avrebbe voluto mettersi a disposizione della bambina e della famiglia, ma i rapporti deteriorati non l’avrebbero permesso. Ora, la vicenda verrà valutata dai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. La bambina rimasta ferita, per il tramite della madre, è parte civile, rappresentata dall’avvocato Carmelo Tuccio.
Nel dispositivo letto dal giudice, le è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni ed una provvisionale da 15 mila euro. Il legale ha ribadito che il giorno dell’incidente la bambina era stata lasciata con l’imputata, nell’abitazione di famiglia. La donna, sorella del padre di Naomi, stando alla ricostruzione d’accusa avrebbe potuto evitare quanto accaduto se avesse vigilato con più attenzione.